
Presunte mazzette negli obitori di Ivrea e Cuorgnè: assolti in Appello i titolari delle agenzie funebri

Presunte mazzette negli obitori di Ivrea e Cuorgnè: assolti in Appello i titolari delle agenzie funebri.
L’udienza in Corte d’Appello di Torino, relativa all’inchiesta denominata “Caro estinto” si è conclusa con otto proscioglimenti, 4 condanne e 3 assoluzioni. A processo erano finiti i titolari di alcune agenzie di onoranze funebri del Canavese e dipendenti dell’Asl T04 in servizio negli obitori di Cuorgnè e Ivrea. A condurre l’inchiesta erano stati, nel 2014, gli agenti della guardia di Finanza. Il processo di primo grado, che ha fatto seguito all’inchiesta si era concluso con una serie di condanne.
In quel contesto era caduta l’accusa di vendita dei funerali, ma era rimasta in piedi quella di corruzione. Il processo di Appello si è concluso con il proscioglimento e l’assoluzione dei titolari delle agenzie di pompe funebri mentre sono stati condannati i dipendenti dell’azienda sanitaria canavesana. Due dei dipendenti in servizio all’ospedale di Cuorgnè sono stati condannati a un anno di reclusione uno e l’altro a 1 anno e 4 mesi.
I due dipendenti del nosocomio eporediese sono stati invece condannati rispettivamente a 14 e 9 mesi di carcere. Per tutti è stata concessa la sospensione condizionale della pena. L’inchiesta era nata dalla segnalazione di un imprenditore del settore: secondo l’accusa le agenzie versavano denaro ai dipendenti in servizio negli obitori per segnalare ai parenti dei defunti le agenzie.
Da qui l’accusa di corruzione, truffa e favoreggiamento.