
Pressing degli imprenditori sulla variante di Front. La Regione disponibile a rivedere il progetto

Una vergogna infinita. Alla quale un Comitato spontaneo di imprenditori e amministratori locali intende porre fine al più presto possibile. Torna alla ribalta della cronaca, per l’ennesima volta, la variante Lombardore-Front-Busano, l’arteria stradale che dovrebbe convogliare il traffico pesante e parte di quello automobilistico su un asse parallelo a all’ex statale 460 che è inadeguata e troppo congestionata. Qui in gioco ci sono i costi di trasporto esagerati che gli imprenditori, titolari delle tante aziende metalmeccaniche che si sono insediate negli anni tra Busano, Forno e Rivara, devono sostenere a causa degli innumerevoli rallentamenti causati da una rete viaria insufficiente e divenuta ormai anche pericolosa. Il progetto redatto nel 2006 è stato ripreso in mano dal Comitato Spontaneo ed è stato sottoposto, per l’ennesima volta, alle istituzioni, Città Metropolitana e Regione Piemonte in testa. Lo scopo? Ridare nuova linfa ed energia al tessuto economico e produttivo canavesano che sta patendo i devastanti effetti della pandemia di Coronavirus.
L’iniziativa piace agli imprenditori alto canavesani e le adesioni continuano a crescere. A manifestare interesse per l’attività del Comitato del quale è portavoce il capitano d’industria Fabrizio Rosboch, non è soltanto il comparto metalmeccanico ma sono state anche altre aziende che operano in altri settori.
“È significativo che anche il Molino Peila si è schierato al fianco di altri marchi importanti del Canavese come la Omp, la Stata, Facem, Sadam, Isac, solo per fare qualche nome”. L’obiettivo del Comitato è quello di ottenere un confronto con le istituzioni. “Abbiamo presentato la nostra idea al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, al consigliere regionale canavesano Alberto Avetta, al consigliere regionale Daniele Valle e Tronzano anche se intendiamo fare in modo che il discorso assuma un raggio decisamente più ampio” conferma Rosboch.
Dal canto suo la Regione Piemonte pare aver capito chiaramente quali sono le richieste del Comitato e avrebbe fornito la propria disponibilità per adeguare il vecchio progetto”. Nel frattempo, Fabrizio Rosboch, Gianluigi Serena e Monica Levi Rolle attendo di poter prendere parte a un incontro con i membri della Seconda Commissione Regionale. “Siamo più che consapevoli che si tratta di un’opera importante e non di secondo piano. conclude Fabrizio Rosboch – ma il nostro territorio non può permettersi di non stare al passo con i tempi, soprattutto dal punto di vista del trasporto su gomma”.