
Pratiglione: Giuseppe Turigliatto è morto per un infarto e non per soffocamento

La prima ipotesi era stata quella del decesso per soffocamento. Ma non è stata quella la causa che ha determinato ma morte di Giuseppe Turigliatto, residente a Pratiglione, che ha perso la vita nella serata di domenica scorsa mentre stava scavalcando la recinzione di casa. Lo ha stabilito il medico legale dell’Asl To4. L’uomo, 56 anni, abitava con la sorella a Torino: quella maledetta sera si era recato nella villetta di sua proprietà ma la sfortuna ha voluto che la chiave si fosse rotta mentre stava per aprire il cancello. A quel punto l’unica soluzione era parsa quella di scavalcare la recinzione. La scarsa illuminazione di via Forno Canavese 9 non gli ha consentito di essere visto e soccorso dai vicini.
A lanciare l’allarme era stato un passante che ha trovato l’uomo ancora appeso alla recinzione. Il personale medico del 118 non potuto fare nulla. Il medico, nella giornata di ieri, nella “morgue” dell’ospedale di Cuorgnè, ha effettuato un attento esame del corpo della vittima. Sul collo non erano presenti né lividi e neanche escoriazioni. Niente soffocamento, dunque, come si era ipotizzato in un primo momento. A causare il decesso di Giuseppe Turigliatto sarebbe stato un attacco cardiaco letale scatenato dallo stato di grande agitazione quando l’uomo si sarebbe reso conto di essere rimasto impigliato nelle maglie della recinzione. Lo dimostrai vari strappi causati dalle punte metalliche nella giacca. La procura di Ivrea, preso atto del referto stilato dal medico legale ha deciso di non effettuare l’autopsia e a breve concederà il nulla osta per la celebrazione dei funerali.