Pont Canavese: firmato l’accordo tra Comune e Asl T04 per riaprire l’ex casa di riposo
Dopo oltre tre anni di chiusura, l’ex casa di riposo di Pont Canavese potrebbe presto tornare a vivere. Questa mattina, venerdì 18 aprile 2025, il sindaco Paolo Coppo e il direttore generale dell’Asl To4, Luigi Vercellino, hanno firmato in municipio un accordo di programma per la riqualificazione e la riapertura della struttura di via Ospedale 34, di proprietà comunale.
L’edificio, che ospitava una residenza sanitaria assistenziale con 40 posti letto autorizzati e accreditati, è al centro di un progetto condiviso tra Comune e Asl per il rilancio dei servizi sanitari sul territorio. “Rimane immutato l’interesse reciproco a garantire un’adeguata offerta di servizi e a collaborare in un’ottica di legalità, efficienza e sostenibilità”, affermano congiuntamente Coppo e Vercellino.
Il piano prevede che, in caso di parere favorevole da parte della commissione di vigilanza competente, l’Asl To4 attivi le procedure necessarie per riportare in funzione la Rsa. Oltre ai 40 posti letto già accreditati, sarà possibile autorizzarne fino a un massimo di 60, previa verifica dell’idoneità degli spazi.
Ma il progetto guarda oltre la sola riapertura della casa di riposo. L’accordo contempla anche la possibilità per l’Asl di affittare una parte dell’edificio per insediarvi una sede dell’Aft (Aggregazione Funzionale Territoriale), ovvero un polo di medici di famiglia e della continuità assistenziale. Inoltre, si valuta l’attivazione di un nucleo Cavs (Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria), struttura ponte tra ospedale e territorio, destinata a pazienti dimessi ma ancora bisognosi di cure.
Soddisfatto il sindaco Coppo: “La riapertura della Rsa era un impegno condiviso da tutte le forze politiche locali. In questi primi dieci mesi di mandato, l’amministrazione ha lavorato con determinazione per arrivare a questo traguardo. Il prossimo passo sarà l’emissione di un bando pubblico per riportare a Pont Canavese i servizi sanitari e i posti di lavoro che per decenni hanno rappresentato un punto di riferimento per la nostra comunità”.
Un’intesa che mira a un rilancio strutturale, non solo della sanità locale, ma anche dell’identità sociale del territorio.