
Pont Canavese, è ufficiale: la Sandretto chiude e getta in mezzo alla strada 124 dipendenti

Una chiusura preannunciata che da tempo era già nell’aria. La Sandretto, la storica azienda metalmeccanica di Pont Canavese specializzata nella costruzione di presse, licenzierà i 124 dipendenti. Cala il sipario su una trattiva sindacale condotta tra luci e ombre, soprattutto da parte della proprietà italo-belga Photonike. Alla fine, nell’ultimo incontro tra le parti che si è svolto questa mattina in Regione a Torino i vertici dell’azienda hanno annunciato che non ritireranno la procedura di liquidazione e che procederà al licenziamento collettivo di tutti i 124 dipendenti. Un’altra, ennesima, tegola che cade su un comparto, come quello metalmeccanico, già pesantemente colpito dalla crisi economica e dalla deflazione. Da domani inizierà la contrattazione tra azienda e Fiom-Cgil per individuare il percorso da compiere per attuare alla procedura di licenziamento secondo i criteri previsti dalla legge e riguardanti, nella fattispecie, i carichi familiari, l’anzianità di servizio dei lavoratori e le esigenze tecnico-organizzative. Trattative, presidi, scioperi e cortei, definitiva, non sono serviti a nulla.
La Photonike, nei mesi scorsi, aveva deciso di mettere in liquidazione l’azienda a causa delle continue perdite. Poi, aveva comunicato di avere l’intenzione di avviare il ritiro per poter chiedere la proroga di 12 mesi della cassa integrazione che scade a metà del prossimo mese di settembre. In cambio aveva richiesto l’intervento della Regione Piemonte di per finanziare con denaro pubblico una cooperativa di autolavoro. La Fiom-Cgil avevano richiesto in cambio la presentazione di un piano industriale credibile che garantisse la continuità produttiva e il mantenimento del livello occupazionali. Poi, questa mattina, l’ennesimo dietrofront.
“La decisione dell’azienda di non rispettare quanto annunciato nell’ultimo incontro avuto in Regione, è la conferma, ancora una volta, di un percorso industriale poco chiaro e sempre meno credibile, cosi come emerso negli ultimi mesi. La Regione, in qualità di garante del contratto stipulato tra Photonike e Finpiemonte nel 2013, rispetto all’avvio di un piano industriale in grado di riavviare la produzione e la progressiva occupazione del personale, metterà in atto tutte le azioni a sua disposizione per individuare le responsabilità di quanto accaduto negli ultimi mesi ed effettuerà una contestazione scritta rispetto al mancato rispetto del suddetto accordo – ha dichiarato l’assessore regionale al Lavoro Gianna Pentnero -. È in un contesto cosi complicato, nel quale comunque la Regione ha sempre fatto la sua parte, che lavoreremo per individuare se esistano o meno altre strade possibili per permettere alla Sandretto di riprendere la sua attività e il suo processo produttivo, facendo appello anche alla costante attenzione che il mondo imprenditoriale canavese ha da sempre dimostrato verso questa vicenda”.