01/06/2021

Cronaca

Piemonte, finiti i soldi per le prestazioni aggiuntive degli infermieri. E il Nursind insorge

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Sono finiti i fondi destinati al Piemonte dalla legge di bilancio per il pagamento delle prestazioni aggiuntive agli infermieri che hanno aderito in modo volontario, al di fuori dell’orario di lavoro, alla somministrazione dei vaccini.  Arriva la conferma da parte dell’Asl T03 con una comunicazione inviata alle organizzazioni sindacali.  Una situazione, tra l’altro, comune a molte ASR. A segnalare la notizia è il segretario regionale del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, Francesco Coppolella.

“Siamo preoccupati segretario regionale del NurSind – dichiara l’esponente sindacale – poiché per poter proseguire con la campagna vaccinale, pare che saranno intaccati i fondi destinati ai tetti di spesa per il personale, riducendo ancora maggiormente la forza economica per dare luogo al potenziamento di professionisti sanitari che servono al Piemonte. Ricordiamo che la legge di bilancio aveva messo a disposizione più di sette milioni di euro, divisi poi per singola azienda, come da comunicazione regionale per remunerare infermieri e medici piemontesi che davano disponibilità a vaccinare al di fuori dell’orario di lavoro”.

Francesco Coppolella sottolinea che nonostante la Regione Piemonte non abbia ancora erogato questi soldi alle aziende e da molte parti le prestazioni erogate non sono ancora state liquidate ai professionisti interessati, sono già terminati.  E, a suo giudizio, diventa difficile pensare come poter andare avanti durante questa lunga estate per immunizzare tutta la popolazione.

“Stiamo assistendo nuovamente alla completa mancanza di regia, di regole e di controllo da parte di un assessorato alla sanità incapace di coordinare e regolamentare qualsiasi cosa, ed oggi anche il ricorso a questo importante istituto che ha permesso e sta permettendo di somministrare migliaia di vaccini giornalmente e che ogni azienda sta regolamentando in maniera diversa, nei modi, nei tempi, nelle tariffe – conclude il segretario regionale del NurSind Piemonte -. L’assessore regionale è più impegnato a nominare i nuovi manager e su come aumentargli lo stipendio, piuttosto che stare vicino alle criticità, agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari”.

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