
Operaio canavesano della ditta Mattioda di Cuorgnè, è morto in un cantiere a Gravere in Val di Susa

Un operaio canavesano, dipendente della ditta Mattioda di Cuorgnè, è morto, nel pomeriggio di mercoledì 25 gennaio, dopo essere caduto in un pozzo pieno d’acqua nella statale 24 nei pressi di Gravere in Val di Susa dove sono in corso i lavori per la costruzione di un tratto di un acquedotto della società Smat. L’infortunio mortale ha avuto luogo nel pomeriggio, intorno alle 15,30. Altri due colleghi della vittima sono stati salvati dai vigili del fuoco.
Sulla dinamica dell’incidente sul lavoro che ha provocato la morte di Giuseppe Macrì, 60 anni, residente con la famiglia a Ivrea, stanno indagando i carabinieri e tecnici dello Spresal dell’Asl To3. Stando a quanto sarebbe emerso da una primissima e ancora provvisoria ricostruzione dell’incidente, sembra che mentre l’operaio si trovava all’interno di un pozzo insieme ai due colleghi sopravvissuti, si sia staccata una lastra d’acciaio della paratia di sicurezza che lo ha colpito in pieno.
Sul luogo in cui è morto l’uomo, che avrebbe dovuto andare in pensione tra alcuni mesi, sono intervenuti gli uomini del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco. Quando è stato estratto dal pozzo l’operaio, travolto dall’acqua non più trattenuta dalla paratia, respirava ancora ma i disperato tentativi dei personale medico e sanitario del 118 per rianimarlo si sono rivelati vani: dopo pochi istanti il cuore dell’uomo ha smesso di battere.
Gli operai stavano lavorando per effettuare un collaudo nella condotta in pressione dell’acquedotto. Un’operazione di routine che, in questo maledetto pomeriggio di mercoledì 25 gennaio, si è trasformato in una inaspettata tragedia.