
Omicidio Rosboch: Gloria avrebbe lottato disperatamente mentre la stavano strangolando

Le prime conferme sulla tragica morte della professoressa di Castellamonte Gloria Rosboch, giungono dall’esame autoptico eseguito dal medico legale incaricato dalla procura di Ivrea, Roberto Testi, una vera autorità in materia. Le prime risultanze degli esami compiuti sul cadavere della donna di 49 anni, seppure non ufficiali, non lascerebbero adito a dubbi: Gloria sarebbe strangolata con un laccio compatibile con un filo plastificato stendibiancheria e le lesioni riportate sul collo, confermerebbero il fatto che chi l’ha uccisa si trovava, con ogni probabilità, seduto alle sue spalle. Nonostante tutto, sembrerebbe che la donna abbia lottato a lungo di morire. E ancora: chi si trovava al volante ha tenuto ferma la vittima mentre il complice eseguiva materialmente il delitto. Il medico legale avrebbe rinvenuto sul ginocchio una lesione che sarebbe compatibile con la spaccatura sul parabrezza che era stata rilevata dai Ris di Parma durante gli esami irripetibili compiuti sulla Renault Twingo di Roberto Obert, 54 anni, di Forno Canavese. Segno che Gloria ha lottato disperatamente per sottrarsi alla stretta mortale.
E non è tutto: sulle spalle e sulle braccia sarebbero stati scoperti graffi oltremodo sospetti che potrebbero essere stati provocati dalla compressione effettuata dalle mani di chi la teneva ferma mentre il laccio le schiacciava la laringe. Ergo: Gloria Rosboch sarebbe stata uccisa in auto. L’ipotesi smentirebbe quanto aveva dichiarato l’ex allievo Gabriele Defilippi di Gassino. Secondo il racconto di questi’ultimo, infatti, l’insegnante di sostegno sarebbe stata trascinata e poi gettata nel pozzetto per la decantazione del percolato dell’ex discarica di Rivara, mentre era ancora in vita. Non appena gli esperti del Ris di Parma avranno completato gli esami sulle tracce trovate nell’auto di Obert, inquirenti e investigatori potranno avere, con ogni probabilità, le idee più chiare. Gloria Rosboch è stata uccisa poco dopo essere salita sull’auto? Magari in un luogo poco distante da Castellamonte?
In ogni caso una cosa appare chiara: se Gabriele Defilippi accusa Roberto Obert di avere ucciso l’insegnante e lo stesso Obert accusa l’ex amante dell’omicidio, chiunque dei due sia stato il complice, non ha fatto nulla per impedire lo strangolamento di Gloria, ma anzi ne avrebbe agevolato il compito. Le indagini, in questo senso, sembrano stiano per giungere a una svolta decisiva. Se ne avrà la conferma non appena gl’inquirenti avranno in mano tutti gli elementi per tirare le somme definitive.