
Domenica 19 scadono i termini della custodia cautelare e la Abbattista potrebbe tornare in libertà

Caterina Abbattista, 49 anni, madre di Gabriele Defilippi, accusata insieme al figlio maggiore e a Roberto Obert di Forno Canavese, di concorso nell’efferato omicidio dell’ex insegnante di sostegno Gloria Rosboch di Castellamonte, da domenica 19 febbraio potrebbe tornare in libertà. Niente più arresti domiciliari per la donna, ex operatrice socio-assistenziale presso gli ospedali di Cuorgnè e di Ivrea perché, come hanno spiegato i suoi legali, Gianpaolo Zancan e Tommaso Levi, avendo scelto di affrontare il rito ordinario, domenica 19 febbraio scadranno i termini della custodia cautelare nella casa del compagno Silvio Chiappino.
L’ultima decisione spetta al Gup del tribunale di Ivrea Alessandro Scialabba. Dal canto suo Giuseppe Ferrando, procuratore capo di Ivrea, nel corso dell’udienza che ha avuto luogo nella mattinata di giovedì 16 febbraio, ha chiesto al giudice che disponga l’obbligo di dimora per Caterina Abbattista. Se il Gup accoglierà la richiesta, la donna non potrà allontanarsi da Gassino, il paese della collina torinese dove la donna ha abitato con i figli negli ultimi anni dopo aver lasciato Castellamonte.