
Omicidio Rosboch: dei 187 mila euro di Gloria nessuna traccia all’estero. Spesi per la bella vita

Tutti spesi per fare la bella vita. I 187 mila euro, sottratti con l’inganno da Gabriele Defilippi, 21 anni e l’ex amico-amante Roberto Obert, 54 di forno Canavese, non sarebbero finiti nei conti esteri dei due accusati dell’omicidio della povera professoressa di sostegno, barbaramente uccisa soltanto perché aveva denunciato per truffa l’ex giovane allievo con il quale aveva sognato di rifarsi una vita nel mondo dorato della Costa Azzurra.
Di quei soldi non è stato recuperato nulla, neanche un solo centesimo. Il denaro, ottenuto con false promesse, è stato probabilmente speso in acquisti e sul tavolo verde dei casinò dei quali il giovane assassino era un assiduo frequentatore, in droga, viaggi di piacere, acquisti lussuosi e in incontri a sfondo sessuale. Un finale sordido per un una vicenda tragica.
Stefano Caniglia, l’avvocato che tutelava prima gl’interessi della vittima e che adesso rappresenta gli anziani genitori, rimasti soli, chiusi nel loro più che comprensibile dolore, ha chiesto e ottenuto, in via cautelativa, il sequestro delle proprietà mobili e immobili riconducibili a Caterina Abbatista, madre di Gabriele dello stesso Defilippi.
E’ incredibile pensare che, quando la professoressa sporse denuncia per la truffa subita, firmò inconsapevolmente la sua condanna a morte. Le indagini condotte dalla procura di Ivrea continuano e in più direzioni, tanto che i magistrati hanno chiesto la proroga di sei mesi per poter concludere l’attività investigativa in corso. Il processo penale slitterà presumibilmente per i primi mesi del 2017.