24/02/2016

Cronaca

Oltre mille persone hanno accompagnato la povera Gloria Rosboch nel suo ultimo viaggio terreno

Castellamonte

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Da questo pomeriggio Gloria Rosboch, 49 anni, di Castellamonte, barbaramente uccisa da una mano che credeva amica, può finalmente riposare in pace nel cimitero di Castellamonte. I riflettori si sono spenti e le troupe televisive presto lasceranno, dopo oltre due settimane, Castellamonte. I cronisti continueranno a seguire le vicende giudiziarie di Gabriele Defilippi, della madre Caterina Abbatista e dell’amico e presunto complice di Gabriele Roberto Obert di Forno Canavese. La chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo è riuscita a contenere soltanto una piccola parte dell’immensa folla che ha partecipato ai funerali di Gloria Rosboch, ritrovata cadavere in pozzo di decantazione dell’ex discarica di Rivara.

Oltre mille persone hanno pregato e ascoltato l’omelia dell’arciprete di Castellamonte Don Angelo Bianchi dagli altoparlanti collocati sulla facciata della chiesa parrocchiale. Prima di benedire il feretro contenente le povere spoglie di Gloria, quelle spoglie calpestate, brutalizzate, Don Angelo Bianchi ha pronunciato parole durissime, pesanti come macigni. Nella prima fila dolenti e assistiti da parenti amici erano seduti i genitori di Gloria, la madre Marisa e il padre Ettore, che nonostante cammini con le stampelle, ha voluto accompagnare la figlia nell’ultimo viaggio terreno. Castellamonte si è scoperta vulnerabile: dal 13 gennaio scorso si è resa conto, con non poco smarrimento che i lupi si travestono da agnelli per colpire gl’innocenti anche nelle piccole comunità, in quelle piccole città dove tutti si conoscono, dove il pettegolezzo si diffonde in poche ore, ma dove si nascondono anche “predatori” senza umanità, pronti a tutto, per quattro soldi.

Il sindaco di Castellamonte Paolo Mascheroni ha proclamato il lutto cittadino. L’ultimo tributo a una donna vittima dell’inganno e che per riavere i suoi soldi ha invece perso la vita. “L’esistenza di Gloria è stata spazzata via da una violenza inaudita che ha armato una mano omicida, una mano determinata a raggiungere i propri scopi a qualsiasi costo, anche spegnendo la vita di una donna”. Il parroco non ha mai nominato i presunti responsabili della morte di Gloria Rosboch, ma si è chiesto attonito: “Come si può uccidere? Solo un criminale, un pericoloso folle, può compiere un tale gesto. Un folle che deve essere fermato perché le sue mani omicide non possano distruggere altre vite”. Il sacerdote ha posto l’accento sulla crisi di valori che investono la famiglia e l’educazione e ha invitato gli anziani genitori di Gloria a perdonare perché il risentimento e l’odio “divorano. Perdonate per Gloria che oggi è nel regno dei cieli”. La giustizia intanto fa il suo corso; ma queste saranno le cronache di domani. Questa è una serata dedicata alla preghiera e alla riflessione.

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