31/07/2023
Cronaca
Nuovo ospedale Canavese, i sindaci favorevoli all’era di Pavone: “Una tragica commedia dell’assurdo”
Ivrea
/Nuovo ospedale Canavese, i sindaci favorevoli all’era di Pavone: “Una tragica commedia dell’assurdo”
L’assemblea dei sindaci canavesani ha deciso a maggioranza: il nuovo ospedale sorgerà a Ivrea e nell’area ex Montefibre. Una decisione inaspettata che ricalca quella assunta dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi. E pensare che era stata la stessa Regione a incaricare l’Ires, come soggetto terzo, di effettuare uno studio approfondito che individuasse l’area più adatta per ospitare il nuovo ospedale Canavese. L’Ires si era espresso a favore dell’area Ribes di Pavone, ma il parere è stato bellamente ignorato e la maggioranza dei sindaci ha confermato la decisione assunta da parte della giunta regionale. I sindaci che non sono affatto favorevoli alla scelta dell’area ex Montefibre, e sono quasi una sessantina, prendono nettamente le distanze da una scelta operata con “colpi di teatro” e ne esprimono le ragioni in una nota che riportiamo integralmente:
“I 59 Sindaci che costituiscono parte dell’Area Omogenea 8 Canavese Occidentale e parte dell’Area Omogenea 9 Eporediese, firmatari dell’istanza indirizzata alla Giunta Regionale e al Consiglio Regionale del Piemonte e depositata nel corso dell’Assemblea dei Sindaci dell’ASLTO4, tenutasi venerdì 28 luglio a Ivrea, esprimono tutto il dissenso per l’esito della vicenda relativa al nuovo Ospedale di Ivrea e del Canavese.
Quello che infatti, nelle intenzioni della politica Regionale, avrebbe dovuto essere un delitto perfetto che consegnava nelle mani dei sindaci la scelta della località di allocazione del nuovo nosocomio, si è in realtà rilevato un goffo misfatto i cui indizi seminati lungo il sentiero burocratico non lasciano dubbi sulle reali intenzioni degli autori, sconfessando quello che aveva più volte affermato il Presidente della Regione On. Alberto Cirio che dichiarava in sintesi: ‘l’ospedale si farà dove lo studio Ires darà indicazione con il confronto dei sindaci del territorio’.
Peccato che lo studio presentato dall’Ires in data 16 giugno 2022 dicesse che l’area più idonea fosse quella adiacente al casello autostradale di Pavone, a 3 km. circa da Ivrea rispetto a quella candidata in riva al fiume Dora nel centro della città eporediese. E questa indicazione risultava essere così netta e chiara che il gruppo di lavoro attribuiva 78 punti all’area Ribes e 58 all’area ex Montefibre.
Un bel problema per chi era già convinto di poter rigenerare una zona evidentemente poco appetibile per qualsiasi altro investimento in un contesto in cui una parte di territorio che soffre carenze sanitarie drammatiche chiede di poter avere una struttura facilmente accessibile e al passo con i dettami ingegneristici e architetturali dell’Oms.
Che fare? Si saranno chiesti in qualche ufficio regionale e in qualche sala consigliare. E ci hanno pensato un bel po’ visto che fino al 22 giugno di un anno dopo non se ne è praticamente più parlato, nonostante le sollecitazioni giunte dai sindaci. Ma ecco che proprio in questa data nel corso della riunione con le rappresentanze dei sindaci, dal cilindro magico dell’assessorato alla sanità, esce l’ipotesi della costruzione di un nuovo casello autostradale! Idea geniale: con la realizzazione di un nuovo casello la viabilità eporediese potrà essere migliorata e il punteggio penalizzante per l’area ex Montefibre potrà essere neutralizzato a discapito dell’area Ribes.
Così il 12 luglio viene portata alla Giunta Regionale la proposta n. 260/2023/XI dove il relatore capofila, nonché Assessore alla Sanità Icardi, afferma che lo studio Ires aggiornato con il nuovo casello individua l’area Montefibre come la più idonea. Non c’è però uno studio Ires che lo confermi. L’unico studio esistente è datato 16 giugno 2022 e dice che l’area più idonea è quella di Ribes. I sindaci del Canavese insorgono e l’approvazione della Giunta della delibera salta. Il giorno dopo, il 13 luglio c’è assemblea dei sindaci Asl T04 per l’approvazione degli obiettivi di metà mandato: i sindaci del Canavese Occidentale si sentono presi in giro e si astengono. Contemporaneamente all’assemblea dei sindaci ad Ivrea, il 13 luglio la regione Piemonte cerca di rimediare al disastro con un disastro ancora peggiore chiedendo, con la nota 760, a Ires di rivalutare lo studio sulla base delle nuove emergenze più favorevoli a Montefibre, mettendo così il sigillo sull’incongruenza tra la proposta di delibera di Giunta e la realtà dei fatti. Tale istanza viene corredata di una nota di un non meglio precisato Assessorato ai Trasporti che non ha un nome una data e una firma, saltato fuori da chissà quale cassetto creativo, che afferma che il nuovo casello costerà ‘forse’ 25/30 milioni di euro ed aggiungendo a corollario qualche manciata di altre considerazioni utili a giustificarne l’urgenza, tra le quali che la superficie necessaria per la realizzazione del nuovo ospedale è di 21.000 mq (contro i complessivi 60.000 mq. disponibili dell’area Montefibre) quando nello studio AGM e nelle note di Piemonte Informa del 22/6/2023 e del 13/7/2023 lo stesso assessore Icardi indica di 44.000 mq. la superficie necessaria solo per l’edificazione (escluse tutte le opere accessorie come i parcheggi, ecc.).
Con ammirabile solerzia in data 20 luglio il gruppo di lavoro procede immediatamente a effettuare la rivalutazione sulla base delle indicazioni pervenute dalla Regione addivenendo a un punteggio per Ribes di 69 (9 punti in meno) e 72 per Montefibre (14 punti in più). E arriviamo alla storia recentissima: il 24 luglio u.s. circa 50 sindaci del Canavese occidentale sono stati ricevuti in Consiglio Regionale per una audizione, avvenuta dopo oltre due ore di anticamera in attesa sui marciapiedi di fronte a Palazzo Lascaris, piantonati dalla Digos. Il 26 luglio finalmente l’aggiornamento dello studio è stato inviato ai Sindaci sottoforma di un Report, incoerente con le tecniche di analisi adottate precedentemente e contenente affermazioni non veritiere e comici refusi che contraddicono le nuove affermazioni.
Il 28 luglio il direttore Asl T04 Stefano Scarpetta illustrava all’Assemblea dei Sindaci, convocata d’urgenza, le risultanze del Report invitando, come al secondo punto dell’ordine del giorno, di votare il sito, confermando la drammatica incoerenza con cui questa vicenda è stata affrontata dalle gerarchie amministrative. L’esito della votazione (voto ponderato) era già scritto prima del voto, considerando che i comuni (in particolare quelli con il maggior numero di abitanti) i cui cittadini non si recano e non si recheranno mai all’ospedale di Ivrea per le emergenze, in quanto molto più vicini ad altri presidi ospedalieri, si sono espressi a favore dell’area Montefibre (sollecitati da più parti, in ultimo dal Pd eporediese il 28 luglio 2023 con un comunicato stampa entrato a gamba tesa nel momento del voto) e non si sono astenuti come coerenza e correttezza istituzionale avrebbe voluto. Diversamente si sono comportati tutti i Sindaci delle Valli di Lanzo che hanno avuto l’intelligenza, la visione politica e la correttezza di optare per l’astensione, li ringraziamo anche a nome dei 110.000 cittadini canavesani coinvolti.
Più che un delitto perfetto sembra una commedia dell’assurdo dove emergono tutte le sfumature delle contraddizioni della politica e dei partiti, senza visioni lungimiranti, con decisioni che poco hanno a che vedere con il buon senso, che ricadranno sulle generazioni future del nostro territorio”.
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