
Montanaro: i ristoratori canavesani piangono la morte, a soli 46 anni, del grande chef Diego Baro

Il malore che lo ha colpito nella sua abitazione di Montanaro mercoledì scorso gli è stato fatale nonostante il ricovero al San Giovanni Bosco di Torino: il mondo della ristorazione canavesana piange la scomparsa dello chef Diego Baro, deceduto a soli 46 anni. Presidente del Gal, il consorzio operatori turistici delle Valli del Canavese e anima dell’associazione “Disciples del Auguste Escoffier”, in passato presidente dell’Unione Italiana Ristoratori.
Diego Baro aveva iniziati molto presto a usare il suo talento sui fornelli: fino al settembre dello scorso anno aveva gestito con il fratello Valter l’hotel Erbaluce di Caluso (ora rilevato dall’imprenditore Silvio Sardi).
In seguito, si era impegnato nel rilancio del ristorante La Marmotta a Gressoney. Diplomatosi all’istituto alberghiero Prat di Ivrea, Diego Baro han iniziato a lavorare molto presto facendosi apprezzare a livello nazionale per la fantasia, il talento e la capacità di esaltare il sapore degli alimenti. Lascia la compagna Maria Rosa e i fratelli Valter e Fulvio.
Le esequie saranno celebrate alle 15,00 di mercoledì 22 gennaio nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Domani, 21 gennaio, alle 20,30 sempre nella chiesa parrocchiale sarà recitato il Santo Rosario. Molti i messaggi dolenti dei tanti amici pubblicati sulla sua bacheca social.