
Mauro Esposito, la procura sospende per tre anni il pagamento delle imposte

L’architetto Mauro Esposito, titolare dello studio professionale ME Srl di Caselle, che ha rischiato il fallimento per aver testimoniato contro le cosche della ‘Ndrangheta, per tre anni non dovrà pagare il pagamento degli adempimenti fiscali e previdenziali.
Lo ha stabilito il tribunale di Torino che ha recepito l’istanza presentata dal professionista che, ricordiamo, è stato uno dei testimoni decisivi dell’inchiesta giudiziaria relativa alle infiltrazioni della ‘Ndrangheta in Val di Susa e nella provincia di Torino.
Dopo essere stato condannato (fatto incredibile) anche in Appello a restituire, in virtù di una legge risalente al ventennio fascista (che stabiliva che le associazioni di professionisti non possono lavorare per i privati), poi abrogata nel 2007 ma rimasta senza decreti attuativi, le parcelle incassate, si sono fatti vivi l’Agenzia delle Entrate e l’Inarcassa. Il motivo? Sia per cassa previdenziale che per il Fisco, Mauro Esposito avrebbe dovuto versare entro trenta giorni oltre un milione di euro.
Molte imprese sono fallite per molto meno: Mauro Esposito ha tenuto duro, ha incassato al solidarietà, non dello Stato, ma del testimone di giustizia Pino Masciari e di Don Ciotti, del senatore Esposito (membro dela Commissione Parlamentare Antimafia) e adesso, finalmente la giustizia gli concede la sospensiva di tre anni. Nel frattempo però, l’imprenditore ha dovuto licenziare la metà dei dipendenti e chiudere una società in Oman che fatturava ben 12 milioni di euro.
“Non posso che esprimere la mia soddisfazione per questo provvedimento. La strada della legalità a volte è impervia ma è l’unica – commenta Mauro Esposito -. Lo Stato, nelle figure dell’Agenzia delle Entrate e di Inarcassa, non tutela il cittadino che denunciano la ‘ndrangheta ma lo sodomizzano. La procura, con un atto coraggioso, per la prima volta sospende questa estorsione dello Stato, proprio perché io sono stato vittima della ndrangheta”.