
Mangia un fungo velenoso e rischia di morire. Una donna è stata salvata con un trapianto di fegato

All’apparenza il fungo raccolto dall’uomo pareva essere innocuo e persino di bell’aspetto: peccato che l’Amanita Phalloides sia una delle specie più velenose che esistano. Dopo averlo cucinato insieme ad altri funghi una coppia lo ha mangiato, convinto che si trattasse, probabilmente, di una specie di porcino. E per averlo ingerito una donna ha rischiato la vita. A salvarla sono stati i chirurghi dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino con un trapianto di fegato urgente.
È accaduto nello scorso fine settimana. Nella notte di venerdì marito e moglie hanno accusati i primi sintomi dell’avvelenamento e sono stati trasportati all’ospedale di Chivasso. Ma mentre le condizioni di salute dell’uomo sono migliorate quelle della donna sono sensibilmente peggiorate tanto da richiedere prima il trasferimento nella terapia intensiva e poi nel reparto di rianimazione intensiva epatologica delle Molinette diretta dal dottor Antonio Ottobrelli. La diagnosi è stata infausta: necrosi epatica acuta.
Nel frattempo, la donna è stata traferita, dopo tutti gli accertamenti del caso, nel reparto di Rianimazione 2 delle Molinette e inserita in lista d’attesa in super urgenza nazionale per insufficienza epatica acuta. La paziente aveva davanti a sé soltanto 48 ore di vita. La fortuna ha voluto che in quel breve lasso di tempo sia giunto, grazie all’impegno del Coordinamento regionale trapianti piemontese diretto dal professor Antonio Amoroso, un fegato compatibile proveniente da un uomo deceduto in un’altra regione.
Martedì scorso, la donna è stata sottoposta a un lungo e delicatissimo intervento chirurgico effettuato dal professor Renato Romagnoli direttore del Centro trapianti di fegato. L’intervento è riuscito e la donna si trova in Rianimazione dove sta lentamente migliorando. Il marito è attualmente ricoverato nell’ospedale di Chivasso con una diagnosi di lieve danno epatico e danno renale acuto.