
“L’uomo che portò il Cremlino in Canavese”: Torre celebra Marco Datrino con una targa nella Pinacoteca

“L’uomo che portò il Cremlino in Canavese”: Torre celebra Marco Datrino con una targa nella Pinacoteca
Venerdì 17 maggio il piccolo borgo canavesano renderà omaggio a Marco Datrino, il gallerista che trasformò un castello piemontese in un crocevia per l’arte e la diplomazia internazionale. Una targa commemorativa sarà scoperta all’ingresso della Pinacoteca Raissa Gorbaciova, intitolata proprio alla moglie dell’ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov, suo grande amico.
L’uomo che fece di Torre un centro culturale internazionale
Chi l’avrebbe detto che un paese di neppure 600 anime avrebbe ospitato ministri, ambasciatori e persino l’ex presidente dell’URSS? Il merito è tutto suo: Marco Datrino, nato a Trino Vercellese, ma canavesano d’adozione dal 1968, quando acquistò il Castello dei Conti Balbo di Vinadio. Da lì, un sogno folle e visionario: far diventare Torre un punto di riferimento mondiale per l’arte, la cultura e il dialogo tra popoli.
Mostre, aste e amicizie potenti
Gallerista raffinato, Datrino fondò una casa d’aste diventata poi una galleria d’élite. Organizzava mostre, incontri tra artisti e studenti, e riceveva personalità da tutto il mondo. Ma fu nel 1993 che il suo nome finì sulle prime pagine dei giornali
: grazie a lui, le opere del Cremlino uscirono per la prima volta dalla Russia, in una mostra che attirò oltre 650.000 visitatori.
Il giorno in cui Gorbaciov venne a Torre Canavese
Nel 2003, il colpo di scena: Mikhail Gorbaciov, ospite d’onore a Torre per l’inaugurazione della Pinacoteca dedicata a Raissa, la sua amata moglie. Le telecamere internazionali puntate su un angolo del Piemonte che, per un giorno, sembrava Mosca.
Il 17 maggio la cerimonia
La targa commemorativa che verrà inaugurata il 17 maggio sarà un gesto concreto per ricordare chi ha dato anima e notorietà a Torre. Un simbolo per dire grazie a chi ha portato il mondo in Canavese. E, forse, anche un invito a non lasciare che quel sogno culturale si spenga con lui. “Marco Datrino ha dato prestigio a Torre. Ricordarlo è il minimo che possiamo fare”, dicono dal Comune.