
Ludopatia in aumento in Piemonte: +40% di dipendenti dal gioco dal 2021. È allarme sanità pubblica

Ludopatia in aumento in Piemonte: +40% di dipendenti dal gioco dal 2021. E’ allarme sanità pubblica
In Piemonte è allarme ludopatia. A lanciare l’allerta è il consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Rossi, presidente della Commissione Legalità del Consiglio regionale, che ha portato alla luce i dati contenuti in uno studio tecnico redatto dall’Università Bocconi e destinato a supportare l’elaborazione del nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale. Secondo quanto riportato, dal 2021 i pazienti affetti da patologie legate al gioco d’azzardo sarebbero aumentati del 40%.
“Il dato che riporta lo studio della Bocconi è drammatico – denuncia Rossi – e ciò che preoccupa ancor più è che si tratti di un documento che l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, e l’assessore alle Politiche sociali, Maurizio Riboldi, avrebbero tentato di tenere nascosto”. Il riferimento temporale non è casuale: proprio nel 2021, la Giunta regionale guidata dal presidente Alberto Cirio ha abrogato la legge regionale contro la ludopatia approvata nel 2016 sotto l’amministrazione Chiamparino. Una legge che, secondo le evidenze raccolte da Ires Piemonte e dall’assessorato regionale stesso, aveva prodotto risultati significativi.
Nel dettaglio, nel 2017 si registrò un calo delle giocate per un valore complessivo di 272 milioni di euro. Con l’abrogazione della normativa, si è verificata una repentina inversione di tendenza: solo nel 2021, l’importo delle giocate è cresciuto di 336 milioni di euro. Parallelamente, si è osservata una riduzione del 20% dei pazienti in carico ai servizi sanitari regionali per dipendenza da gioco tra il 2016 e il 2021, seguita però da un aumento del 40% nello stesso anno, un dato che conferma la ripresa del fenomeno patologico.
“Non si tratta di numeri neutri, ma di vite e famiglie colpite in modo spesso devastante – prosegue Rossi –. È un tema che non va nascosto, ma affrontato con la massima urgenza e trasparenza. Per questo chiediamo una convocazione immediata della Commissione Sanità per ottenere un’informativa completa: chi sono i soggetti più colpiti? Qual è il peso del gioco online rispetto a quello fisico? Quali interventi concreti la Regione intende mettere in campo?”.
L’appello del consigliere PD riporta l’attenzione su una questione che tocca direttamente le fasce più vulnerabili della popolazione, e che rischia di essere sottovalutata in assenza di una strategia regionale chiara e strutturata. La ludopatia, riconosciuta come patologia sociale a tutti gli effetti, torna quindi al centro del dibattito politico piemontese, con richieste di azioni tempestive e trasparenti da parte delle istituzioni.