
Loranzè piange per la 18enne Erika Russo Testagrossa, soffocata sul cancello di casa

Un paese sconvolto dal dolore per l’orribile fine di Erika Russo Testagrossa: questo è Loranzè, un migliaio appena di abitanti che si trova nell’Eporediese. La giovane, che frequentava un istituto alberghiero a Cavaglià, è soffocata a causa del maglione impigliato nelle punte in metallo mentre era intenta a scavalcare il cancello di casa nella notte tra sabato 2 e domenica 3 novembre. Erika aveva trascorso la notte con gli amici in una discoteca di Ivrea.
Esaminati i rilievi eseguiti dai carabinieri della Compagnia di Ivrea e la relazione del medico legale la procura eporediese non ha disposto l’autopsia sul povero cadavere della ragazza. L’esame compiuto dal medico legale avrebbe confermato che le contusioni riscontrate sul collo della giovane sono compatibili con la dinamica accertata dagli investigatori. Si attende nelle prossime ore il nulla osta per i funerali.
Erika ha scavalcato il cancello perché non aveva con sé le chiavi di casa e non voleva svegliare il padre e la sorella minore. Amici, coscritti, gli abitanti dell’intero paese, i compagni di scuola e gli insegnanti la ricordano con viva e dolorosa commozione. Morire a soli 18 anni, quando davanti a sé si ha una vita intera ancora da vivere, di momenti belli e amari da assaporare, è un’assurdità del tutto incomprensibile.
Erika era bella, solare, intelligente e sensibile. E sognava un lavoro all’estero. Lascia nei cuori di chi l’ha conosciuta un ricordo indelebile e l’ultimo sorriso immortalato, durante la notte di festa, in un video postato su Instagram.