
01/04/2021
Cronaca
Lessolo: fermato a un posto di blocco con documenti falsi fugge. 34enne arrestato e condannato
I carabinieri della Compagnia di Ivrea hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e resistenza a Pubblico Ufficiale, un cittadino straniero 34enne, senza fissa dimora, coniugato, disoccupato, pluripregiudicato. La vicenda, singolare, è accaduta lunedì sera, intorno alle ore 21.00 a Lessolo, quando un equipaggio del Nucleo Radiomobile di Ivrea ha sottoposto ad un normale accertamento una vettura con a bordo due soggetti di nazionalità straniera.
Nella circostanza, il conducente ha esibito ai carabinieri una patente di guida e una carta d’identità rilasciate da autorità straniere che hanno indotto i militari a dubitare della loro genuinità, invitando pertanto gli occupanti a seguirli presso la vicina stazione dei carabinieri di Ivrea, per i doverosi accertamenti.
I due, dopo aver finto di assecondare la richiesta dei militari si sono dati a una rocambolesca fuga che si è protratta per diversi chilometri nel tentativo di far perdere le loro tracce. Giunti nel Comune di Banchette, il conducente, dopo essersi altresì immesso in una strada sterrata ed averla interamente percorsa ad alta velocità, ha abbandonato improvvisamente il mezzo provando a dileguarsi a piedi nei campi, ma è stato inseguito e raggiunto dai militari e definitivamente tratto in arresto.
Il passeggero, invece, è rimasto seduto all’interno del veicolo, non opponendo resistenza ai carabinieri che lo hanno condotto in caserma per gli approfondimenti di rito.
Presso gli Uffici del Comando Compagnia Carabinieri di Ivrea i militari dopo aver riscontrato la falsità dei documenti di identità prodotti, hanno appurato che il conducente risultava altresì gravato da un ordine di carcerazione emesso dall’Autorità giudiziaria di Genova, per fatti commessi in quel capoluogo ligure nell’anno 2015.
L’uomo è stato immediatamente tratto in arresto e condotto presso il carcere di Ivrea per la convalida del provvedimento restrittivo ed il conseguente giudizio direttissimo. Dopo la condanna a un anno e sei mesi di reclusione è stato condotto in carcere.
L’amico, residente a Ivrea, in attesa di rinnovo ha potuto fare ritorno a casa.
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