
Leinì: condannato a sei anni di reclusione per estorsione e per aver dato fuoco a una carrozzeria

Era accusato di estorsione e di aver provocato l’incendio alla carrozzeria “Top Car” di Leinì nella notte dell’8 febbraio del 2013. Il rogo distrusse cinque autovetture parcheggiate all’interno dell’officina di carrozziere. Rosario Grillo, 62 anni, detto “Saro” è stato condannato in primo grado a una pena di sei anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il giudice del tribunale di Ivrea ha accolto la tesi accusatoria sostenuta dal pubblico ministero Giuseppe Drammis secondo la quale Rosario Grillo, un catanese legato al clan del boss della mafia siciliana Nitto Santapaola, sarebbe stata la mente del disegno criminale che avrebbe dovuto convincere M.B., il titolare dell’autofficina a pagare la cifra richiesta. L’imputato (difeso dall’avvocato Antonio Mencobello) ha alle spalle numerosi precedenti penali.
La vicenda si basava sulla vendita di un camion frigo che apparteneva a un cittadino egiziano che il meccanico avrebbe venduto a un prezzo giudicato non congruo trattenendosi il denaro. L’egiziano si sarebbe rivolto a Rosario Grillo per far pagare al carrozziere la cifra che si riteneva dovesse. E difatti M.B. ricevette un drammatico ultimatum secondo il quale se entro tre giorni non avesse consegnato 45 mila euro, moglie e casa sarebbero esplosi insieme. Al termine del processo è stato invece assolto Gaetano Laurendino, 82 anni, difeso dall’avvocato Paolo Chicco.