I furti delle offerte in chiesa? Ormai sono diventati un’abitudine inveterata. Un problema che affligge molti edifici di culto, ma che a Leinì è diventato così diffuso e sistematico da costringere il parroco ad affiggere al portone della chiesa un cartello: “In questa chiesa rubano e lo fanno abitualmente, Per favore, le offerte vanno consegnate in ufficio parrocchiale o nei cestini durante le Messe. Le banconote e le offerte non vanno messe nelle gettoniere delle candele perché vengono rubate”.  

È un gesto che il parroco don Pierantonio non avrebbe voluto compiere se non fosse stato costretto dalla necessità e dall’esasperazione. Una cosa è più che certa: le cassette destinate alla raccolta delle offerte sono spesso manomesse e svuotate del denaro che contengono. Un segnale preoccupante, avvalorato anche dal fatto che il numero dei borseggi e dei furti è sensibilmente aumentato anche se non tutte le vittime non si rivolgono ai carabinieri.  

L’invito del parroco della chiesa del Santi Pietro e Paolo è sintomatico di un malessere sociale che sta attraversano il paese canavesano. Oltretutto con le offerte, il parroco provvede a pagare le spese di riscaldamento, quelle di gestione della chiesa e aiuta le famiglie che versano in stato di indigenza.