
L’Aula Magna dell’Istituto Europa Unita di Chivasso chiusa ad eventi esterni. Clara Marta: “La burocrazia non sia un alibi”
A mesi di distanza dall’interrogazione presentata dalla consigliera metropolitana Clara Marta, l’Aula Magna dell’Istituto Superiore “Europa Unita” di Chivasso resta chiusa a ogni utilizzo che non sia strettamente scolastico. Uno spazio pubblico importante per l’intera città, ma ancora inaccessibile per eventi culturali, rappresentazioni, incontri o spettacoli aperti al territorio.
«Sono passati mesi dalla mia interrogazione e dalla risposta della Città Metropolitana si evince che la situazione è ancora ferma. Ed è francamente imbarazzante», dichiara Clara Marta, che da tempo sollecita una soluzione concreta per rendere pienamente fruibile lo spazio.
La risposta ufficiale fornita dall’ex Provincia di Torino ha chiarito che l’Aula Magna non è attualmente agibile per l’uso extrascolastico in quanto l’edificio non ha ancora ottenuto il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) completo. Solo al termine delle verifiche tecniche previste per la prima metà del 2025, sarà possibile avviare una seconda pratica specifica per l’agibilità ai fini di pubblico spettacolo, che richiede ulteriori adeguamenti normativi e lavori aggiuntivi. Solo allora si potrà valutare l’effettiva possibilità di utilizzo da parte di soggetti esterni alla scuola.
«Va bene rispettare le normative – aggiunge la consigliera – ma quanti anni ancora dovranno passare per vedere risultati concreti? Da quanto tempo quella sala non è più agibile? E perché? Quanto dovranno ancora aspettare i cittadini prima di poter utilizzare una struttura pubblica? E soprattutto: quando gli studenti potranno finalmente salire su quel palco e vivere appieno uno spazio che dovrebbe essere parte integrante della loro esperienza scolastica?».
La conclusione è un appello diretto alla Città Metropolitana: «La burocrazia non può essere un alibi per l’inerzia. Serve un’accelerazione immediata. Dimostriamo di saper agire in modo efficiente, restituendo al territorio ciò che gli spetta. Chivasso merita spazi vivi, accessibili, inclusivi. E i ragazzi meritano luoghi dove crescere anche attraverso la cultura e la condivisione».
Per ora, l’unico utilizzo consentito resta quello interno alla scuola. E un’Aula Magna nata per essere un luogo di incontro resta, ancora, un’occasione sospesa.