
Lago di Viverone da migliorare. Legambiente: “In alcuni punti acqua a rischio per inquinamento”

I laghi piemontesi attraversano ancora qualche difficoltà: dei tredici prelievi effettuati sui Laghi Viverone, Piccolo di Avigliana, Orta e Maggiore, quattro sono risultati fortemente inquinati: uno sul lago di Viverone, uno sul Piccolo di Avigliana e due sul Maggiore. Questa è la fotografia che esce dall’edizione 2020 di “Goletta dai laghi”.
Legambiente ribadisce che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio “SOS Goletta”. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso si trovano lungo le sponde dei laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. Il monitoraggio delle acque in Piemonte sono stati eseguiti gli scorsi 25 e 30 giugno dai volontari dell’associazione.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
Il Lago Viverone, in cui Goletta non tornava dal 2013, è risultato “fortemente inquinato” nel punto presso lo scarico in Via Provinciale 67, con una carica batterica preoccupante. Nei limiti invece l’altro punto presso lo scarico Strada Masseria-Venaria.
Sul presunto inquinamento lacustre il sindaco di Viverone Renzo Carisio nutre qualche perplessità: preso atto di quanto dichiarato da Legambiente per l’Amministrazione rimangono validi i riscontri derivanti dalle analisi effettuate dagli esperti dell’Arpa Piemonte che effettuano continui controlli. In ogni caso, alla luce di quanto è emerso dall’indagine microbobiologica condotta dai tecnici di Gegambiente il Comune provvederà a effettuare ulteriori accertamente per individuare l’origiend el presunto inquinamento, forse dovuto ai forti temporali che si sono verificati nello scorso mese di giugno.