
L’abito non fa il monaco, anzi il prete. Parola di Don Angelo

Che fosse battagliero non vi erano dubbi. Il parroco di Castellamonte Don Angelo Bianchi è un uomo che non rientra nei canoni tradizionali del sacerdote tradizionale. Non è la prima volta che lo dimostra. E ancora una volta torna alla ribalta della cronaca locale attraverso la propria bacheca di Facebook.
Il motivo? La rivista cattolica “Il timone” in un articolo ha invitato i sacerdoti a indossare sempre l’abito talare. Un invito alla sobrietà che è piaciuto a molti ma non a Don Angelo che in fatto di carattere non ha nulla da dimostrare a nessuno. Sulla sua bacheca polemizza con “Il timone” e scrive: «Nella mia parrocchia si distribuisce “Il Timone”, immaginavo che fosse una rivista che a differenza delle altre, non usa titoli per “vendere”. Ma ahimè, il vedere è più forte del contenuto. Io non porto la talare con eleganza e sobrietà, non contesto chi la porta, ma credo di svolgere il mio ministero, consapevole dell’amore che Dio mi ha voluto. Benedetto XVI diceva: siamo vasi di terra cotta, che si possono infrangere in ogni momento, nonostante ciò Dio si è fidato di noi e ha riempito questi vasi della sua grazia. Sono consapevole di tutto ciò e senza superbia e senza talare credo di vivere il mio ministero al servizio dei fratelli e al servizio del Re dei Re, tanto quanto quelli che portano la talare. Che senso ha il titolo? Si è consapevoli del dono ricevuto solo se si porta la talare? O è solo propaganda di altri tempi?». Lo scritto la dice lunga sull’opinione del parroco. E i fedeli che cosa ne pensano?