
La “Torteria” ribelle di Chivasso vince il ricorso contro l’ordinanza prefettizia di chiusura

Nuova sentenza a favore di Rosanna Spatari, la titolare della caffetteria “ribelle” di Chivasso che fu obbligata a chiudere per cinque giorni il locale per non aver ottemperato nell’autunno del 2020 alle disposizioni emanate dal governo per il contenimento della pandemia di Covid. Adesso, dopo la sentenza favorevole della Cassazione, arriva quella del giudice di pace di Ivrea Giampiero Caliendo che ricalca la sentenza emessa dalla Suprema Corte.
La Torteria di Chivasso fu chiusa, con un’ordinanza emessa dal Prefetto di Torino, perché la Guardia di Finanza aveva sorpreso all’interno del locale, il 31 ottobre 2020, una decina di clienti dopo l’orario consentito e in un momento in cui ai bar era stata imposta la chiusura alle 18,00, nell’ambito delle misure anti pandemia.
Il giudice di pace di Ivrea ha evidenziato, tra le altre cose nella sentenza che “allo stato non risultano riscontri/evidenze tecnico-scientifiche che consentano di comprendere le ragioni del (paventato) maggior rischio di diffusione del contagio negli orari non consentiti, e ciò configura altro difetto motivazionale dell’atto”. Ergo: non c’era un valido motivo per chiudere la “Torteria”.