
La Guardia di Finanza scopre una truffa da 780mila euro alla Banca d’Alba: sette gli arresti

La Guardia di Finanza scopre una truffa da 780mila euro alla Banca d’Alba: sette gli arresti
Sette ordinanze di custodia cautelare: è il bilancio di un’operazione eseguita all’alba di ieri, venerdì 5 maggio, dagli agenti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Cuneo, per una truffa da 780 mila euro di danni della Banca d’Alba. Le sette persone finite in manette sono ritenute responsabili a vario titolo dei reati di truffa, riciclaggio e autoriciclaggio attraverso un ingegnoso giro di crediti fittizi.
A denunciare l’illecito è stato l’istituto bancario che è presente anche in Canavese con alcuni sportelli bancari. Dalle indagini è emerso che il rappresentante legale di una società, con la complicità di un altro soggetto con precedenti specifici di truffa e frode informatica, ha indotto in errore la Banca d’Alba attraverso la presentazione di falsa documentazione commerciale attestante crediti fittizi nei confronti di tre imprese, peraltro completamente ignare, per un importo complessivo di oltre 2.5 milioni di euro.
Utilizzando questa procedura, ha quindi potuto ottenere una provvista per un valore complessivo di 780 mila euro, poi bonificata a favore di società compiacenti, alcune gestite da soggetti di nazionalità cinese, che ne hanno immediatamente riciclato il valore attraverso ulteriori movimentazioni verso la Cina.
La banda era decisamente ben organizzata tanto che i trasferimenti di denaro, preventivamente pianificati, sono avvenuti nel giro di poche ore e a cavallo del weekend. Così la Banca ha avuto consapevolezza della frode solo dopo che si erano perse le tracce del denaro. I fatti sono stati ricostruiti dalla Guardia di Finanza attraverso l’attenta analisi dei conti bancari delle società, di conti correnti delle persone coinvolte nell’operazione, sulla documentazione cartacea reperita durante le perquisizioni e attraverso le intercettazioni telefoniche.
La Guardia di Finanza ha sequestrato 4 abitazioni, dieci immobili, 9 autoveicoli e i saldi dei conti correnti degli indagati e delle società per un totale complessivo di oltre 600 mila euro, che corrisponde in gran parte della somma oggetto della frode.
L’inchiesta giudiziaria prosegue per cercare di rintracciare il denaro riciclato e non si escludono nuovi sviluppi.