15/04/2025

Cronaca

Ivrea, vestizione e svestizione fanno parte dell’orario di lavoro: l’Asl To4 condannata a risarcire 4 dipendenti

Canavese

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Ivrea, vestizione e svestizione fanno parte dell’orario di lavoro: l’Asl To4 condannata a risarcire 4 dipendenti

La vestizione obbligatoria rientra a pieno titolo nell’orario di lavoro e deve essere retribuita. È quanto stabilito da quattro sentenze emesse nei giorni scorsi dal Tribunale di Ivrea, che ha accolto i ricorsi presentati dal sindacato Nursing Up a favore di altrettanti dipendenti dell’Asl To4.

Le decisioni, pubblicate il 9 aprile 2025, confermano un principio già affermato dalla Corte d’Appello di Torino: il tempo dedicato a indossare e togliere la divisa all’interno del luogo di lavoro, se imposto da esigenze igienico-sanitarie e funzionale allo svolgimento delle mansioni, costituisce a tutti gli effetti orario di servizio e come tale va retribuito.

L’Asl To4 è stata dunque condannata al pagamento delle differenze retributive relative al tempo dedicato al cambio divisa, oltre agli interessi legali e alle spese processuali. “Abbiamo mantenuto la promessa fatta ai nostri iscritti. La giustizia ha riconosciuto il valore del tempo di lavoro-, ha dichiarato Claudio Delli Carri, segretario regionale Nursing Up Piemonte – Il sindacato è stato in prima linea per garantire il rispetto dei diritti fondamentali del personale sanitario”.

Le somme riconosciute ai lavoratori variano in funzione degli anni di servizio presi in esame: in alcuni casi si tratta di risarcimenti consistenti, in altri più contenuti ma comunque significativi. L’esito delle cause rappresenta un precedente importante anche per le vertenze in corso in altre aziende sanitarie del territorio nazionale.

“Queste sentenze inviano un messaggio chiaro: i diritti non possono essere compressi da interpretazioni restrittive. È la dimostrazione concreta della forza dell’azione sindacale collettiva”, ha aggiunto Marco Boccacciari, referente Nursing Up per l’Asl To4.

In attesa della conferma definitiva in Cassazione, la linea giurisprudenziale appare ormai tracciata. Per chi ha portato avanti la battaglia legale e sindacale, il risultato ha valore non solo economico, ma anche simbolico: un passo avanti nel riconoscimento della dignità del lavoro quotidiano svolto nei reparti sanitari.

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