
Ivrea: tre giovani, figli di papà, finiscono in manette. Rapinavano e rubavano per sfuggire alla noia

Che fare per sfuggire alla noia? Niente di meglio che organizzare rapine seriali e progettare addirittura un sequestro di persona: per sfuggire alla routine della quotidianità che ritenevano, forse, priva di emozioni, tre giovani eporediesi non hanno trovato di meglio che trasformarsi in delinquenti. Una “genialata” che alla fine ha fatto finire in manette Simone Tosatti, 28 anni residente a Montalto Dora, Pietro Bonino, 24 anni di Azeglio e Giuseppe Grosso, 23 anni abitante a Ivrea.
L’arresto è scattato in seguito alle indagini compiute dagli agenti del commissariato della polizia di Stato di Ivrea, coordinate dal sostituto procuratore Chiara Molinari. I ragazzi sono tutti incensurati e figli, come si suol dire, di “buona famiglia”: rampolli di professionisti e di piccoli imprenditori che operano nell’Eporediese. La banda è stata sorpresa dagli agenti di polizia a Montalto in una villa mentre stavano progettando il sequestro di persona e una rapina nei confronti di un pensionato. Nel corso della perquisizione la polizia ha rinvenuto e sequestrato armi esplosivi di dubbia provenienza, quanto serviva per portare a termine i “colpi” oltre a ungente quantità di bottino frutto di furti e rapine.
A giudizio degli investigatori e inquirenti, il trio si sarebbe reso responsabile a vario titolo di un’altra rapina compiuta a Ivrea ai danni del distributore di benzina Vargas e di almeno due furti a Borgofranco. Arroganti, sfrontati, tanto sicuri di sé da sfidare le forze dell’ordine con la convinzione (sbagliata) di rimanere impuniti. E quando erano a corto di denaro se lo procuravano commettendo reati. A mettere la polizia sulla pista giusta è stata una immagine pubblicata sul profilo Facebook di uno dei tre giovani. Una fotografia che ha dato l’avvio all’indagine culminata nell’arresto.