
Ivrea: si accende la discussione sul pasto da casa a scuola. Comune e dirigenti bocciano l’ipotesi

E’ meglio il panino o il pasto consumato in mensa scolastica? Sul tema da mesi, grazie anche a un recente pronunciamento della Corte d’Appello di Torino, si continua a discutere. A Ivrea le idee sono chiare: nonostante le rihiesta avanzate da diversi genitori, i dirigenti scolastici delle scuole primarie e l’assessore ai Sistemi Educativi e Formazione del Comune sono convinti che mangiare in mensa sia la soluzione migliore per gli alunni, sia dal punto di vista nutrizionale che da quello educativo.
Al di là della vicenda giudiziaria (si attende il verdetto definitivo della Cassazione), in discussione sono le garanzie relative all’aspetto igienico. Nelle scuole eporediesi vengono serviti circa 2mila pasti nei giorni del rientro pomeridiano che riguarda le scuole dell’infanzia e quelle elementari. In un documento sottoscritto dalla dirigente dell’istituto comprensivo Ivrea1 Anna Piovano, dalla dirigente dell’istituto comprensivo Ivrea2 Roberta Subrizi, la presidente della commissione mensa di Ivrea Cristina Ferraris insieme all’assessore Augusto Vino che chiariscono come i menù siano preparati su base stagionale che garantisce una dieta equilibrata che è tra l’altro certificata dall’Asl To4.
Una dieta che “prevede la presenza di più del 90% di derrate biologiche ed un numero significativo di prodotti di provenienza locale. La presenza di una Commissione mensa, eletta ogni due anni dai genitori degli alunni, garantisce il necessario controllo sul rispetto dei menu previsti e, attraverso una costante discussione e confronto, ha portato a diversi aggiornamenti e modifiche degli stessi menu”. In definitiva i dirigenti scolastici e l’amministrazione comunale precisa con determinatezza che in un pasto preparato da casa è sicuramente molto difficile garantire la stessa varietà ed equilibrio nutritivo.
D’altro canto, si sostiene, il costo dei pasti non è così elevato e, in più, mangiare in compagnia aiuta nella socializzazione. E ancora: presto si passerà alla nuova modalità di pagamento della refezione scolastica. Non più un pagamento forfettario, ma commisurato al numero dei pasti realmente consumati. Ma sull’argomento, sicuramente, ci sarà ancora molto da dire.