Ivrea, sei funzionari dello Spresal dell’Asl T04 alla sbarra per un infortunio sul lavoro alla Omp di Busano

11/01/2025

Ivrea, sei funzionari dello Spresal dell’Asl T04 alla sbarra per un infortunio sul lavoro alla Omp di Busano

È iniziato oggi presso il Tribunale di Ivrea il processo legato all’infortunio sul lavoro avvenuto nel luglio 2018 nei capannoni delle Officine Meccaniche Piemontesi (OMP) a Busano, provincia di Torino. L’episodio, che causò la parziale amputazione della falange di un dito di un operaio, ha portato al banco degli imputati otto persone, tra titolari dell’azienda e funzionari dell’Asl T04. Il caso, complesso e denso di implicazioni legali, ruota attorno alle presunte negligenze nella gestione della sicurezza del macchinario coinvolto, una brocciatrice obsoleta. La giudice Stefania Cugge, presidente del collegio giudicante, ha accolto una richiesta fondamentale delle difese, disponendo una perizia tecnica sul macchinario sequestrato, respingendo al contempo l’istanza di costituzione di parte civile avanzata dal sindacato Fiom. L’udienza, segnata da accese discussioni tra accusa e difesa, ha fissato i prossimi passaggi procedurali, con la nomina del consulente tecnico prevista per il 23 gennaio.

La macchina brocciatrice, fabbricata prima dell’introduzione della Direttiva Macchine, rappresenta un punto cruciale del dibattimento. Secondo l’accusa, il dispositivo non sarebbe conforme agli attuali standard di sicurezza. Nonostante l’incidente del 2018, la macchina è rimasta operativa fino al 2022, quando un consulente tecnico esterno, nominato dalla Procura, ne ha ordinato il blocco definitivo. Il ritardo nella messa fuori uso del macchinario ha sollevato interrogativi sul ruolo dei funzionari dello Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) e sulle responsabilità dei dirigenti aziendali. La Procura, rappresentata dalla pm Valentina Bossi, ha evidenziato che l’azienda non ha mai prodotto una perizia di parte per confutare le accuse. “L’azienda lamenta un danno economico per il fermo della macchina, ma non ha mai presentato una documentazione che ne dimostri la sicurezza”, ha dichiarato Bossi durante l’udienza.

Il procedimento vede imputati otto individui, accusati a vario titolo di lesioni colpose, falso in atto pubblico, favoreggiamento e perdita del corpo di reato. Tra loro: Michele Rosboch (81 anni) e Fabrizio Rosboch (52 anni), rispettivamente fondatore e amministratore delegato di Omp, difesi dagli avvocati Gianluca Vallero ed Elena Corgner, dovranno rispondere di lesioni colpose. I loro avvocati hanno richiesto l’archiviazione del caso tramite una memoria difensiva. Sei funzionari dello Spresal, tra cui Letizia Bergallo (48 anni), attuale direttrice dello Spresal di Ivrea, difesa dall’avvocato Alessia Caserio, e il suo predecessore Lauro Reviglione (68 anni), difeso dall’avvocato Pio Coda, sono accusati di favoreggiamento e falso. Gli altri imputati sono Massimo Gai (63 anni), difeso dall’avvocato Luca Fiore, Salvatore Orifici (62 anni), difeso dall’avvocato Andrea Aliprandi, Simone Gaida (31 anni), difeso dall’avvocato Giovanni Lageard, e Barbara Masseroni (53 anni), difesa dall’avvocato Paolo Campanale. La pm Bossi contesta loro di aver consentito l’uso continuativo del macchinario nonostante i sospetti di non conformità, aggravati dall’allegazione di foto non rappresentative del macchinario sotto indagine.

Il processo ha registrato un colpo di scena con il rigetto dell’istanza di costituzione di parte civile avanzata dalla Fiom, sindacato della Cgil. Il sindacato, sostenendo di aver subito un danno diretto in quanto ente preposto alla tutela dei lavoratori, ha richiesto di essere ammesso nel procedimento. Tuttavia, la giudice Cugge ha respinto la richiesta, ritenendola tardiva. La Fiom, rappresentata dal segretario provinciale Edi Lazzi, ha dichiarato di aver appreso dei dettagli processuali solo a novembre 2024, annunciando l’intenzione di presentare ricorso.

La prossima udienza, fissata per il 23 gennaio 2025, sarà cruciale per la nomina del perito incaricato di analizzare la brocciatrice e verificarne la conformità agli standard di sicurezza. Solo al termine della perizia tecnica si potrà procedere con l’istruttoria dibattimentale, il cui avvio è previsto per giugno 2025. L’iter giudiziario, che coinvolge un’azienda storica del territorio piemontese e un organo chiave come lo Spresal, si preannuncia lungo e articolato.

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