
Ivrea, protestano i detenuti: “Diritti non rispettati”. Sfiorata la rivolta in carcere
Manca la televisione in cella e la protesta per poco non si è tramutata in rivolta. Lo scorso venerdì una trentina di detenuti del carcere di Ivrea, che si trovano nelle celle del primo piano, hanno dato vita ad un lancio di carte incendiate, hanno fatto a pezzi i cuscini e hanno distrutto lo spartano arredamento presente nelle celle. La protesta è esplosa per il presunto mancato rispetto dei diritti dei detenuti. Non è stata solo l’assenza dell’apparecchio televisivo a innescare la violenza dei carcerati ma, sembra, anche le richieste inascoltate di incontrare la dirigenza del carcere e gli educatori.
Il carcere di Ivrea non è nuovo a episodi di protesta e di violenza. Dura la condanna di Vicente Santilli, segretario regionale del Sappe, il sindacato autonomo che rappresenta e tutela gli agenti (sotto organico) penitenziari in servizio presso la casa circondariale: “La situazione è stata molto complicata per la sicurezza interna”. E’ soltanto dopo un’ora, grazie all’intervento di una di una ventina tra agenti e assistenti che è ritornata la calma.
“I detenuti hanno chiesto con insistenza un colloquio urgente con il comandante di Reparto, lamentando un assenza totale dei “diritti”. Come celle prive di televisori – conclude Vicente Santilli -. Tutto questo come al solito ricade sui poliziotti penitenziari che ogni giorno con spirito di sacrificio ed abnegazione affrontano situazioni esplosive createsi grazie a chi? Fino a quando potrà durare questo clima? L’Amministrazione quando interverrà?”