
Ivrea: per le sospette morti di amianto, l’accusa ha chiesto 6 anni e 8 mesi per Carlo Debenedetti
L’azienda non poteva non sapere della presenza dell’amianto negli stabilimenti Olivetti di Ivrea e del Canavese e non adottò nessuna misura precauzionale per tutelare la salute dei dipendenti. La tesi accusatoria, sostenuta dai pubblici ministeri Laura Longo e Francesca Traverso della procura di Ivrea, si basa su questa convinzione. Ed è sulla scorta di questa convinzione che i magistrati hanno avanzato quindici richieste di condanna per omicidio colposo, su 17 indagati.
Tra questi figurano Carlo e Franco Debenedetti, per i quali è stata chiesa una pena di 6 anni e 8 mesi e di 6 anni e 4 mesi. Queste le altre richieste di condanna: Manlio Marini 4 anni, Luigi Gandi 3 anni e 8 mesi, Corrado Passera 3 anni e 6 mesi, Camillo Olivetti 3 anni e 4 mesi, Paolo Smirne 2 anni e 8 mesi, Pierangelo Tarizzo 2 anni e 8 mesi, Giuseppe Calogero 2 anni e 6 mesi, Renzo Alzati 2 anni e 2 mesi, Luigi Pistelli 2 anni, Roberto Frattini 2 anni, Silvio Preve 2 anni, Filippo Barbera Demonte 1 anno, Anacleto Parziale 8 mesi.
La difesa ha chiesto per Maria Luisa Ravera lo stralcio e la sospensione del giudizio perché non in grado di assistere al processo. E’ stata invece chiesta l’assoluzione per Roberto Colaninno e Onofrio Bono. Il giudice Elena Stoppini sta esaminando dodici casi di morte e due di lesioni. Nella prossima udienza saranno ascoltate le arringhe degli avvocati difensori. La sentenza è prevista per il prossimo 18 luglio.