
Ivrea: per il Gip in carcere non ci furono torture. E scatta la prescrizione per alcuni capi d’accusa
Ivrea: per il Gip in carcere non ci furono torture. E scatta la prescrizione per alcuni capi d’accusa
La giudice per le indagini preliminari Marianna Tiseo ha derubricato il reato di tortura per otto agenti di polizia penitenziaria accusati di aver malmenato dei detenuti nel carcere di Ivrea tra il 2015 e il 2016. Lo ha fatto in seguito alla sentenza della Corte di Cassazione che a fine 2023 aveva escluso la sussistenza di tale reato, pur mantenendo gli agenti tra gli indagati dell’inchiesta coordinata dalla procura eporediese.
La decisione della gip ha comportato anche la prescrizione di tre capi di imputazione per lesioni, tra cui quello che riguardava un medico coinvolto nell’indagine. Il processo per gli altri 20 capi di imputazione si aprirà il 27 maggio.
Nel frattempo, si sono costituite parte civile il garante nazionale dei detenuti, il Comune di Ivrea e l’associazione Antigone, che si occupa della difesa dei diritti e delle garanzie nel sistema penale e penitenziario.