
Ivrea: il lungo abbraccio tra Gabriele e la madre Caterina. Attesa per il “faccia a faccia” con Obert

E’ stato un incontro fortuito, ma molto intenso. Questa mattina madre e figlio hanno incrociato il loro cammino in procura a Ivrea. Si sono abbracciati fortemente, dopo oltre quaranta giorni trascorsi in cella, con la pesante accusa di concorso nell’omicidio della professoressa di sostegno castellamontese Gloria Rosboch. Qualche parola scambiata nei pochi attimi in cui si sono abbracciati e poi Caterina Abbatista, madre di Gabriele Defilippi è stata condotta dagli agenti della polizia penitenziaria nell’ufficio del procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando, che l’attendeva per interrogarla mentre il figlio Gabriele ha assistito alle analisi del Ris.
La donna ha pianto lungamente nelle sei ore di interrogatorio che è avvenuto anche alla presenza del e colonnello dei carabinieri Domenico Mascoli, comandante provinciale dell’Arma. Caterina Abbatista avrebbe continuato ad asserire la sua estraneità all’omicidio (Gabriele l’avrebbe più volte scagionata), ma non avrebbe saputo spiegare a inquirenti investigatori perché il giorno dell’omicidio, avvenuto il 13 gennaio scorso, il suo telefono è stato agganciato dalla cella di un ripetitore di Montalenghe. Un dettaglio importante, emerso dalle accurate analisi compiute sui tabulati telefonici che smentirebbe quanto lei continua ad affermare: e cioè che quel giorno si trovava al lavoro, nel reparto di pediatria dell’ospedale di Ivrea, della quale è dipendente in qualità di Os.
Le domande degli inquirenti mirano a stabilire dove la donna si trovasse realmente, mentre Gloria Rosboch veniva soffocata e gettata nel pozzetto di decantazione del percolato dove è stata trovata un mese dopo grazie alle indicazioni fornite da Roberto Obert, 54 anni, di Forno Canavese, accusato di concorso in omicidio, complice e amante di Gabriele oltre che amico di famiglia. Gli specialisti del Ris di Parma hanno compiuto, oggi, gli accertamenti irripetibili, disposte dal procuratore Giuseppe Ferrando, sulla Renault Twingo di Obert, l’auto che sarebbe stata usata per trasportare in cadavere dell’insegnata truffata di 187mila euro. Grande attesa, invece, per il “faccia a faccia” che avrà luogo in procura a Ivrea, nella mattinata di giovedì 13 aprile, tra Gabriele Defilippi e Roberto Obert. Ovviamente il verbale dell’interrogatorio è stato secretato e Caterina è ritornata nella sua cella al carcere “Le Vallette” di Torino.