
Ivrea, grande festa dell’Unitalsi con il vescovo Cerrato e il presidente Pierfranco Bertolino

Una grande festa dedicata ai tanti, tantissimi volontari dell’Unitalsi che, quotidianamente si adoperano per assistere i malati e che organizzano i tradizionali pellegrinaggi a Lourdes: un impegno non da poco ma che porta conforto laddove il dolore ha il sopravvento sulla speranza. Ivrea “la bella”, la città della “cerulea Dora” e dell’Olivetti, ha ospitato nella giornata di ieri, domenica 25 giugno l’annuale festa della sezione piemontese dell’Unitalsi, l’associazione presieduta dall’avvocato canavesano Pier Franco Bertolino. Alla manifestazione, caratterizzata da una folta presenza di volontari e simpatizzanti, hanno anche preso parte anche il vescovo di Ivrea Monsignor Edoardo Cerrato e Don Carmine Arice, assistente della Sezione Piemontese dell’Unitalsi. Il folto gruppo ha assistito alla Santa Messa celebrata nel Duomo di Ivrea e, dopo la funzione religiosa, si è svolto il tradizionale pranzo.
Il pomeriggio è stato dedicato, con spirito di fratellanza, al divertimento e alla condivisione di intenti e di ideali accomunati dalle fede. L’Unitalsi piemontese è attualmente impegnata nell’organizzazione del pellegrinaggio a Lourdes che avrà luogo dal 9 al 14 luglio. La partenza è vista dalla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova. Dopo quella di Roma, la sezione piemontese dell’Unitalsi è la più antica d’Italia. L’unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali, fondata nel 1903 da Giovanni Battista Tomassi. La fondazione dell’associazione è nata da una malattia, da una speranza che aveva il sapore di un’ultima sfida: Giovanni Battista Tomassi apparteneva a una famiglia più che benestante (era figlio dell’amministratore della potente famiglia Barberini di Roma) ed era affetto da un’artrite deformante che lo faceva soffrire non poco. Decise di recarsi a Lourdes davanti alla grotta di Massabielle dove l’Immacolata Concezione apparve a una povera pastorella di nome Berndette.
Il giovane era deciso: se non fosse gurito si sarebbe tolto la vita proprio lì davanti alla grotta delle apparizioni, Giovanni Battista non guarì ma nel vedere quanta sofferenza e quanta speranza conduceva folle di ammalati come lui a quel santo luogo ebbe un effetto folgorante: una sorta di conversione che lo condusse a fondare l’Unitalsi. La sezione pimontese nacque nel 1914 ad opera dell’avvocato Carlo Bianchetti. L’Unione Nazionale conta oggi centomila aderenti di ogni ceto sociale ed estrazione e, a distanza di 114 anni dalla sua fondazione fa della carità nei confronti del prossimo il perno della sua continua e infaticabile attività.