
Ivrea: condannato a sei anni di carcere Antonio Gagliardi per l’estorsione ai danni di Mauro Aira

E’ stato ritenuto dai giudici responsabile dell’estorsione compiuta ai danni dell’imprenditore Mauro Aira di Cuorgnè, deceduto due anni fa. Ieri mattina, il giudice i giudici del tribunale di Ivrea hanno condannato Antonio Gagliardi, 48 anni, residente a San Giorgio Canavese, a sei anni di reclusione. Nell’estate del 2013 Gagliardi era alle dipendenze di Mauro Aira in qualità di uomo di fiducia e tuttofare. Una fiducia mal riposta perché Antonio Gagliardi, in combutta con tre complici avrebbe organizzò ai danni del suo datore di lavoro una rapina e, successivamente un tentativo di estorsione. Mauro Aira si era rivolto ai carabinieri che iniziarono a investigare. Il gruppo di complici dopo aver derubato l’imprenditore di tremila euro, gli avevano intimato di consegnare loro 150mila euro, in una località della Liguria. L’uomo non cedette alle minacce e ai ricatti degli estorsori che, per vendicarsi, compirono diversi atti incendiari. Dopo la denuncia scattarono le manette a San Francesco al Campo dove l’imprenditore avrebbe dovuto consegnare il denaro estorto.
Ma al posto di Mauro Aira all’appuntamento si presentarono i carabinieri. Il sostituto procuratore della Repubblica Ruggero Crupi aveva chiesto al termine del processo una condanna a nove anni per Antonio Gagliardi. Assolto invece, il presunto complice Dante Fuoco, 26 anni, residente a Rivarolo Canavese (assistito dall’avvocato Franco Papotti). Inizialmente era coimputato anche Nicodemo Ciccia, 44 anni di Busano (sottoposto a procedimento penale per associazione mafiosa nel caso Minotauro e ora collaboratore di giustizia), Giovanni Catizone, 29 anni e Donato Macrì, 46 anni, di Rivarolo che avevano già patteggiato la pena. Mauro Aira, residente a Cuorgnè, era titolare dell’impresa “Aira Valentino srl”, che conta un centinaio di dipendenti ed era noto per il suo impegno come amministratore comunale a Cuorgnè per diversi mandati.