20/04/2023

Cronaca

Ivrea-Chivasso: duro colpo alla ‘ndrangheta. In manette nove persone legate alla cosca Alvaro

CONDIVIDI

Ivrea-Chivasso: duro colpo alla ‘ndrangheta. In manette nove persone legate alla cosca Alvaro

All’alba di oggi, giovedì 20 aprile, a Ivrea, Chivasso e Vibo Valentia, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Torino hanno tratto in arresto 9 persone colpite da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Torino su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto ritenuti gravemente indiziati a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, nonché truffa aggravata, estorsione, ricettazione, usura, violenza privata e detenzione e porto illegale di armi aggravati dal metodo mafioso.

L’indagine, condotta a partire dal 2015 dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino sotto il coordinamento della Procura della Repubblica – D.D.A. del capoluogo sabaudo, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’operatività di una locale, struttura delocalizzata e territoriale della ‘ndrangheta, operante sul territorio di Ivrea e zone limitrofe, caratterizzata dalla presenza di soggetti ritenuti appartenenti alla cosca degli Alvaro “carni i cani” di Sinopoli (Reggio Calabria), con struttura organizzativa e ripartizione degli associati in ruoli di vertice e subordinati, associazione che si sarebbe avvalsa della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere in particolare delitti di estorsione, truffa ed usura, con predisposizione dei mezzi necessari al raggiungimento degli obiettivi illeciti – luoghi di incontro, telefoni cellulari, utilizzo di autovetture – e con suddivisione dei ruoli.

L’esponente di spicco del sodalizio sarebbe stato individuato in Domenico Alvaro, già condannato per associazione di tipo mafioso, diretta emanazione del padre Carmine Alvaro inteso “u cupirtuni”, vertice della criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista nella sua articolazione territoriale intesa ‘ndrina Alvaro detta “carni i cani”, operante a Sinopoli (Reggio Calabria). L’attività investigativa ha avuto inizio nel mese di novembre del 2015 da una costola delle indagini “Carni e Cani” e “Big Bang” con l’obiettivo di analizzare i contatti tra il clan Crea e Domenico Alvaro che quest’ultima operazione di polizia giudiziaria aveva evidenziato.

Le indagini, fin dalle prime battute, hanno evidenziato in ipotesi di accusa la presenza di due ambienti criminali distinti, entrambi di matrice ‘ndraghetista in cui Domenico Alvaro si sarebbe mosso: da un lato un’organizzazione dedita ad un vasto traffico di sostanze stupefacenti su scala internazionale con base in Torino, dall’altro un’organizzazione, facente capo allo stesso Domenico Alvaro, dedita alla commissione di vari reati contro il patrimonio sul territorio italiano ed estero.

L’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti è stata censita con l’indagine “Cerbero”, del Nucleo Investigativo di Torino che, in data 05 novembre 2019, ha portato all’arresto di 71 persone per associazione di tipo mafioso ‘ndranghetista, associazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti e altri reati. L’organizzazione che risulta dagli elementi raccolti dedita al compimento di reati contro il patrimonio, invece, è stata approfondita con l’indagine che ha portato alle odierne misure cautelari, denominata convenzionalmente “Cagliostro”, in cui è emerso come Carmine Alvaro, servendosi del primogenito Domenico Alvaro, avrebbe strutturato una stabile articolazione di tipo mafioso ‘ndranghetista radicata sul territorio di Ivrea e zone limitrofe e collegata alla rete unitaria della ‘ndrangheta piemontese.

Oltre al reato associativo sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di una serie di reati scopo, in particolare truffe commesse in concorso con altri indagati non appartenenti all’associazione, perpetrate ai danni di imprenditori operanti nella provincia di Torino e compiute nella seguente modalità: gli indagati, secondo l’ipotesi accusatoria, si accreditavano espressamente come persone legate a “famiglie” criminali calabresi prospettando alle vittime, alcune delle quali in difficoltà economica, la possibilità di acquistare ingenti somme di denaro “sporco” corrispondendo in cambio somme di denaro significativamente inferiori con il versamento, a titolo di anticipo, di un acconto, a volte sotto forma di lingotti d’oro e gioielli, che diventava il provento del raggiro. Una volta scoperte le truffe, gli indagati avrebbero utilizzato la loro appartenenza all’associazione mafiosa per intimidire le vittime e farli desistere da ogni azione per riavere il maltolto. Le somme sottratte in modo fraudolento supererebbero i 600.000 euro.

Inoltre, sono stati raccolti elementi indiziari circa la commissione di due estorsioni condotte in danno di un broker finanziario, duramente minacciato dai membri dell’associazione mafiosa, dal quale si sarebbero fatti consegnare la somma di 85.000 euro, incassati mediante l’intermediazione di alcune società fittizie ed in danno di alcuni imprenditori operanti nel mercato ittico.
I sodali, forti della loro nota appartenenza a famiglie malavitose, avrebbero anche costretto un imprenditore edile in difficoltà economiche ad effettuare dei lavori presso l’abitazione di uno degli indagati senza corrispondere alcun prezzo, per poi indurlo ad accettare un prestito a tasso usuraio.
L’indagine ha anche consentito di raccogliere elementi per dimostrare in ipotesi di accusa il ruolo di esponenti del clan Belfiore, i quali avrebbero estorto del denaro a due degli odierni indagati in un contesto di intimidazione mafiosa che ha di fatto rivelato la caratura criminale dei rappresentanti della famiglia Belfiore, riconosciuta anche dagli esponenti della cosca Alvaro.

In particolare, i Belfiore si sarebbero proposti quali alternativi agli Alvaro esercitando un potere di rivalsa nei confronti di alcuni indagati, infatti in primo momento avrebbero preteso la restituzione del denaro alla vittima, salvo successivamente estorcere denaro agli indagati, quale dazio per aver compiuto azioni criminali all’interno del territorio di influenza.
I nove indagati, alcuni dei quali già gravati da diversi precedenti penali e condanne per reati associativi e afferenti agli stupefacenti, sono stati condotti presso diverse carceri situate in regioni limitrofe al Piemonte in attesa dell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip.

Il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari e gli indagati sono da considerare non colpevoli fino a sentenza di condanna divenuta irrevocabile.

27/03/2024 

Economia

Caselle: per i 25 anni di attività nell’aeroporto Ryanair annuncia i voli per Crotone e Reggio Calabria

In occasione del venticinquesimo anniversario di attività presso l’aeroporto di Torino-Caselle, Ryanair ha svelato oggi, mercoledì […]

leggi tutto...

27/03/2024 

Sport

“Manda in rete l’inclusione”: a Chivasso il calciobalilla è per tutti. Iniziativa della Asd Hope Running Onlus

Sulla scia del successo ottenuto lo scorso anno dal torneo di calciobalilla “Manda in rete l’inclusione”, […]

leggi tutto...

27/03/2024 

Sport

San Francesco al Campo capitale europea del ciclismo: la Città Metropolitana sostiene la candidatura

La Città metropolitana di Torino sostiene convintamente la candidatura di San Francesco al Campo a Capitale […]

leggi tutto...

27/03/2024 

Eventi

Chivasso: con l’arrivo della Primavera tutti i sabati torna “Shopping ed aperitivo in musica”

A partire dal prossimo 6 aprile, torna ogni sabato pomeriggio “Shopping ed aperitivo in musica”, lo […]

leggi tutto...

27/03/2024 

Cronaca

Forno Canavese: rinasce l’area ex Obert che ospiterà un moderno centro polivalente di 400 posti

La rinascita dell’ex area Obert di Forno Canavese si profila all’orizzonte con un significativo finanziamento regionale. […]

leggi tutto...

27/03/2024 

Cronaca

Previsioni meteo: domani, giovedì 28 marzo, giornata all’insegna dei temporali e della nuvolosità

Queste le previsioni del tempo per domani, giovedì 28 marzo, elaborate dal Centro Meteo Italiano: AL […]

leggi tutto...
Privacy Policy Cookie Policy