
Ivrea, ancora violenza in carcere. Un detenuto aggredisce e prende a pugni un agente di polizia
Ivrea, un nuovo episodio di violenza scuote le fondamenta del carcere locale, mettendo in luce le crescenti tensioni all’interno delle mura penitenziarie. Un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria è stato brutalmente aggredito da un detenuto di origine marocchina, già noto per precedenti reati di violenza. L’attacco, avvenuto intorno alle 16,00 di ieri, mercoledì 9 aprile, è stato descritto come rapido e violento, terminato solo grazie all’intervento tempestivo dei colleghi dell’agente. Le ferite riportate dall’agente, che includono lesioni agli arti e al viso, hanno richiesto cure mediche immediate e l’emissione di una prognosi di 14 giorni.
Vicente Santilli, segretario nazionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), ha evidenziato la gravità dell’incidente, sottolineando la necessità di una maggiore attenzione verso la sicurezza del personale. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha espresso solidarietà al poliziotto ferito e ha richiesto interventi urgenti per ripristinare la legalità e l’ordine all’interno del sistema penitenziario.
L’episodio ha suscitato anche la reazione del sindacato autonomo Osapp, che ha descritto l’aggressione come un agguato premeditato, con il detenuto che ha colpito l’agente al rifiuto di fornirgli derrate alimentari proibite, come i datteri. L’agente ha subito una microfrattura al pollice destro e altre lesioni significative. Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, ha denunciato l’inerzia e l’immobilismo dei vertici del carcere e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, chiedendo azioni concrete per affrontare la situazione.
Questo episodio solleva questioni critiche sulla sicurezza e sul benessere del personale penitenziario, evidenziando la necessità di riforme strutturali e di un impegno rinnovato per garantire un ambiente di lavoro sicuro per coloro che operano all’interno del sistema carcerario.