Ivrea, ancora tensione in carcere: una cella in fiamme e aggressione a cinque agenti

Escalation di violenza nella casa circondariale di Ivrea, dove il 2 aprile si sono verificati due gravi episodi ai danni del personale di Polizia penitenziaria. Nella mattinata, un detenuto di origine rumena ha appiccato un incendio nella propria cella, mettendo a rischio la propria vita e costringendo gli agenti a un intervento d’emergenza. Nel tentativo di salvarlo, alcuni poliziotti sono rimasti intossicati dal fumo. Nel pomeriggio, un altro detenuto, di origine afgana, ha aggredito cinque agenti, che sono stati trasportati in ospedale a Ivrea, riportando prognosi comprese tra i 5 e i 10 giorni.

I sindacati di categoria denunciano una situazione ormai fuori controllo. Matteo Ricucci, vicesegretario regionale del Sinappe, parla di una vera e propria escalation di violenza nei confronti della Polizia penitenziaria: “Non sono episodi isolati, ma la tragica conseguenza di un sistema penitenziario in sofferenza, con strutture fatiscenti e una gestione sempre più complessa dei detenuti”. Dello stesso avviso Raffaele Tuttolomondo, segretario nazionale del Sinappe, che chiede un intervento del Governo per l’espulsione dei detenuti extra-comunitari.

Ancora più dura la posizione di Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp: “Le carceri italiane sono un colabrodo. Il personale lavora in condizioni inaccettabili, senza strumenti adeguati per garantire sicurezza e ordine. Il Governo deve intervenire con misure straordinarie per ristabilire la legalità e tutelare chi opera in prima linea”.