
Ivrea: 34enne morì per un aneurisma non diagnosticato. Condannata radiologa che refertò la Tac

E’ stata condannata, al termine dell’udienza svoltasi in tribunale a Ivrea nella mattinata di lunedì 16 ottobre, a una pena di otto mesi di reclusione con l’accusa di omicidio colposo, la radiologa in servizio all’ospedale di Chivasso che avrebbe sbagliato diagnosi nell’esame di una Tac. Il giudice dell’Udienza Preliminare di Ivrea, Marianna Tiseo, ha ritenuto che l’errata interpretazione delle lastre abbia causato, successivamente la morte di Dario Rotella, 34 anni, residente a Chivasso.
I fatti: l’uomo si era recato, il 27 settembre del 2013 al pronto soccorso dell’ospedale di Chivasso in preda a un forte mal di testa. Gli venne assegnato al triage un codice verde. Quando fu finalmente visitato, un medico ritenne opportuno sottoporre il paziente a una tomografia assiale computerizzata alla testa che fu refertata dalla radiologa condannata.
Dopo aver effettuato l’esame clinico Dario Rotella venne dimesso con la diagnosi di cervicalgia, cefalea e torcicollo da curare con l’assunzione di antidolorifici mentre invece il mal di testa era causato da un aneurisma. Nulla di preoccupante, dunque, senonché un paio di settimane dopo l’uomo perse improvvisamente conoscenza e fu ricoverato all’ospedale Giovanni Bosco di Torino. Dopo tre giorni di coma il paziente morì a causa di un aneurisma.
I periti nominati dal tribunale la presunta diagnosi errata impedì di poter intervenire chirurgicamente. Una operazione che avrebbe, forse, potuto salvare la vita al paziente.