
Il sindacalista Fabrizio Bellino (Fiom-Cgil): “Il Canavese deve continuare a essere competitivo”

Il Canavese deve tornare ad essere più competitivo. È un imperativo in questo momento in cui la pandemia di Coronavirus sta mettendo in ginocchio l’intero sistemo economico nazionale. Figuriamoci quello canavesano, nel quale sono presenti eccellenze produttive note in tutto il mondo ma che sono penalizzate da una rete stradale insufficiente e inadeguata. Fabrizio Bellino, esponente sindacale della Fiom-Cgil canavesana ha ben presente la situazione nella quale le aziende canavesane e in particolare quelle allocate nel Polo dello stampaggio sono costrette a muoversi.
È inaccettabile che nel Terzo Millennio i mezzi pesanti che trasportano le materie prime alle aziende debbano attraversare i centri storici di piccoli paesi – commenta – con il rischio di rimanere incastrati, come è già accaduto, tra le case. È chiaro che la lentezza accumulata dal trasporto su gomma incide pesantemente sul prezzo finale del prodotto riducendo di fatto la competitività con i Paesi orientali. Ben venga quindi la costituzione di questo Comitato di imprenditori e amministratori che si pone l’obiettivo di rimettere mano a un progetto che si trascina da troppo decenni”.
È ovvio che per sua natura il sindacato non può fare parte di associazioni datoriali, ma Fabrizio Bellino assicura la piena collaborazione nell’organizzazione di iniziative di sensibilizzazione di confronto. Già, perché qui non si tratta di fare un favore alla controparte, ma lo scopo è quello di difendere i livelli occupazionali sul territorio. Sullo stampaggio a caldo, sulla meccanica di precisione e sul relativo indotto vivono migliaia di dipendenti e di famiglie. La realizzazione della “variante” alla ex statale 460 consentirebbe a chi investe sul territorio alto canavesano di poter creare nuova occupazione. Questo non è il momento della contrapposizione ad ogni costo: il rilancio economico coincide con il lavoro e, di questi tempi, è necessario che tutti si impegnino, ognuno per la propria parte.
“Nel territorio di Busano e Favria sono presenti aziende che hanno lavorato sodo, che si sono ingrandite e hanno puntato ingenti investimenti sull’innovazione tecnologica – spiega Fabrizio Bellino -. E non mi riferisco soltanto all’automotive ma alle produzioni a 360 gradi che hanno consentito al territorio canavesano di essere fortemente competitivo con i mercati esteri. Ed è giunto il momento che le istituzioni facciano al più presto la loro parte per evitare che il sistema produttivo canavesano possa giungere al collasso”.