Il Piemonte è “Zona Rossa”. Scatta il lockdown. Ecco che cosa cambia per i prossimi 15 giorni

04/11/2020

Il premier Giuseppe Conte ha firmato nella notte tra martedì 3 e mercoledì 4 e novembre, il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che rimarrà in vigore, in Piemonte, per 15 giorni. Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 5 novembre, il ministero della Sanità la suddivisione in fasce della penisola: rosse, arancioni e verdi. Nella zona rossa, quella di massima allerta dove, salvo nuove decisioni, dovrebbe entrare a far parte anche il Piemonte. Queste le nuove restrizioni contenute nel nuovo Dpcm: da domani, giovedì 5 novembre, il giorno successivo cioè alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai e nei territori indicati nel comma 1 del decreto, ossia tra regioni e comuni dello stesso territorio. Si potrà derogare soltanto in caso di spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Il decreto consente gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. È altresì consentito il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza. Il “coprifuoco” inizia alle 22,00 e termina alle 5,00 su tutto il territorio nazionale.

E ancora: sono sospese le attività commerciali tranne quelle considerate di prima necessità come gli alimentari (al dettaglio) i supermercati, le farmacie, le parafarmacie, le librerie, le cartolerie, lavanderie, negozi di giocattoli, ferramenta, fiorai, ottici, negozi per animali, tabaccai, negozi di telefonia e tecnologia e le pome funebri. Nel fine settimana chiusi i centri commerciali. Aperti invece barbieri e parrucchieri ma gli estetisti non potranno svolgere la loro attività.

Dovranno abbassare le serrande bar, ristoranti, pub, pasticcerie e gelaterie: sono autorizzati alle consegne a domicilio e alla vendita da asporto fino alle 22,00, fino a quando non scatterà il coprifuoco. Niente serrata per le fabbriche. Lo scopo è quello di non peggiorare la drammatica situazione economica nella quale versa il Paese.

Per quanto concerne la scuola alle lezioni in presenza potranno partecipare alunni degli asili e scuole elementari e della prima media a patto che indossino sempre la mascherina in classe. Didattica a distanza, invece, per gli studenti della seconda e terza media e delle scuole superiori. I mezzi di trasporto potranno ospitare il 50% dei passeggeri rispetto alla normale capienza. Il Piemonte, insieme alla Valle d’Aosta rientra nello scenario 4, quello con Rt superiore all’1,5 in modo costante e con un sistema sanitario in affanno.

I sindaci dei Comuni potranno autonomamente in grado di decidere la chiusura di strade e piazze a rischio assembramenti. È fatto obbligo di indossare sempre la mascherina all’aperto o in auto quando si viaggia con persone non conviventi. Per dimostrare, in caso di uscita, le comprovate esigenze occorre sempre compilare l’apposita autodichiarazione.

 

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