
Il NurSind: “L’Agenzia delle Entrate vuole indietro i soldi degli infermieri, un colpo alla dignità della categoria”
NurSind interviene con preoccupazione dopo la recente interpretazione dell’Agenzia delle Entrate sul trattamento fiscale degli straordinari svolti dal personale infermieristico. L’interpello, diffuso nei giorni scorsi, stabilisce che la detassazione al 5% prevista dalla Legge di Bilancio 2025 per le ore di straordinario degli infermieri non si applichi ai turni effettuati in regime di pronta disponibilità.
“La legge di bilancio 2025 aveva previsto un’aliquota agevolata del 5 per cento sulle retribuzioni derivanti da prestazioni di lavoro straordinario per gli infermieri. Questa misura era finalizzata a riconoscere economicamente l’impegno degli stessi a garantire la continuità assistenziale, spesso compromessa dalle croniche carenze. Norma che ha trovato applicazione nell’ultimo anno. Quando il personale infermieristico svolge servizio di pronta disponibilità e viene richiamato in servizio, le ore di lavoro effettuate, come stabilito dal contratto collettivo, vengono retribuite a titolo di straordinario. Ebbene, l’Agenzia delle Entrate con questo interpello ha stabilito che per questo tipo di lavoro straordinario non vale la detassazione del 5%, in quanto esisterebbero due tipologie di straordinario: lo straordinario ‘ordinario’ e lo straordinario ‘straordinario’”, afferma la segreteria regionale del sindacato.
NurSind sottolinea come questa distinzione appaia “illogica e penalizzante”: “Lo straordinario ‘ordinario’, reso oltre l’orario contrattuale, è soggetto a tale detassazione, mentre le ore aggiuntive effettuate dopo essere stato richiamato in servizio perché reperibile, devono essere tassate regolarmente. Ci complimentiamo con quei funzionari per come hanno declinato l’ossimoro di straordinario ‘ordinario’. Un interpello che evidentemente non tiene oltretutto conto del nuovo contratto che si applica dall’1 gennaio 2022, il quale, a scanso di equivoci, fa chiaramente riferimento al lavoro straordinario nel declinare l’istituto della pronta disponibilità”.
Secondo il sindacato, le aziende sanitarie piemontesi sarebbero “le prime in Italia nel voler recuperare le somme che, secondo l’Agenzia delle Entrate, non spetterebbero agli infermieri”. “Qualcuna – aggiunge NurSind – ne ha già dato comunicazione. Si tratterebbe di un ennesimo schiaffo alla categoria, che non possiamo non considerare un attacco diretto, in un momento delicato come questo, dove invece servirebbero ulteriori azioni per valorizzare e attrarre la professione, aprendo inoltre la strada a tutta una serie di contenziosi giudiziari”, commenta Francesco Coppolella, segretario regionale del NurSind.
“L’Agenzia delle Entrate è un ente autonomo – prosegue Coppolella – ma crediamo si ponga seriamente un problema politico che deve essere affrontato e risolto, poiché, nonostante una evidente volontà del legislatore e una chiara evidenza contrattuale, tutto ciò non è accettabile e renderebbe ancora più difficile il rapporto tra istituzioni e categoria”.
Il sindacato fa sapere di aver già informato l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, “che ci ha assicurato di essere al lavoro per affrontare una situazione inaspettata e imprevedibile, finalizzata a trovare una soluzione”.
Fr.Se.