03/10/2020
Il maltempo mette in ginocchio il Piemonte. Morti, dispersi, frane, paesi isolati e treni fermi
Interi paesi isolati, case e strade devastate. È una situazione estremamente critica quella che si è venuta a creare nella notte in molte zone del Piemonte in seguito alle forti piogge che si sono abbattute dal pomeriggio di ieri, provocando esondazioni, frane, allagamenti e ingenti danni a edifici e infrastrutture. Sono al momento 19 gli italiani che risultano dispersi nel passaggio del Col di Tenda, o verso la Francia o di ritorno verso l’Italia, colpito da allagamenti e frane. La Prefettura di Cuneo sta seguendo con le autorità francesi le ricerche dei connazionali. Fermi i treni per Milano per danni riportati dalla linea ferroviaria.
E’ stato recuperato nel pomeriggio sul greto del fiume Sesia il corpo del 36enne di Quarona che questa notte era caduto con la propria auto nel fiume. Il fratello di 21 anni che era con lui è riuscito a salvarsi aggrappandosi ad alcuni rami.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato, alle 15,30 di oggi, sabato 3 ottobre, al presidente della Regione Piemonte per testimoniare la sua vicinanza al territorio, duramente colpito dal maltempo delle scorse ore. Il presidente della Regione ha informato il Capo dello Stato della situazione che, seppur più contenuta nell’estensione, mostra danni alle aree colpite maggiori e più gravi di quelli causati dalla terribile alluvione del 1994. Le parole e la vicinanza del presidente della Repubblica, ha osservato il presidente piemontese, sono un sostegno molto importante in queste ore difficili.
Il suo pensiero è stato per tutti i cittadini travolti da questa calamità, per i sindaci e le istituzioni che stanno affrontando la situazione, per le persone disperse e le squadre delle forze dell’ordine, della Protezione civile e dei volontari impegnate ininterrottamente da stanotte nella loro ricerca e nel portare soccorso al territorio.
Il presidente della Regione sottolinea la preoccupazione per i dispersi, di cui sono ancora in corso le ricerche, e per gli enormi danni al territorio che i sindaci delle aree più colpite – con i quali è in contatto da stanotte – descrivono in alcuni casi peggiore del ‘94. In mattinata il governatore ha parlato con il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Angelo Borrelli, e si è confrontato con il presidente della Liguria, con il quale chiederà lo stato di emergenza.
Tutta la Giunta regionale è operativa in questo momento sul territorio e gli assessori stanno monitorando e presidiando fisicamente le aree più colpite. L’assessore alla Protezione civile si è recato questa mattina in alcune zone del Tanaro e ha parlato di situazione disastrosa ed ha evidenziato come desti preoccupazione il Sesia, senza contare tutti i danni, le frane, le strade allagate, i borghi isolati.
I danni maggiori si sono registrati nel bacino del Toce, del Tanaro, nel Biellese e nel bacino della Sesia, con frane, allagamenti e cadute di alberi. Il Tanaro è esondato in diversi punti da Ponte Nava a Ceva. Evacuate famiglie a Limone, Vernante, Priola e Garessio, dove una borgata è rimasta isolata. Sempre nel Cuneese, tra Mombasiglio e Lisio, la Sp34 è completamente erosa dall’azione dell’acqua. In quest’ultimo paese una borgata è rimasta isolata.
In Valsesia, alcuni ponti tra Gattinara e Romagnano e nella zona di Borgosesia non sono percorrribili. Nel Vercellese, all’altezza di Cravagliana, un torrente ha eroso 500 metri della Sp9. Chiusa la tangenziale nord di Vercelli, un quartiere è isolato a Borgosesia.
Al momento si registrano una ventina di dispersi nel Cuneese, su cui si stanno facendo verifiche tra il versante italiano e quello francese. Un altro disperso si registra a Varallo Sesia, sull’Sp 105, caduto con la sua auto nel Sesia.
In allerta le dighe Ceppi Morelli (Vco), Sessera (Bi) e Gurzia (To). In preallerta quelle di Piastra (Cuneo), San Nicolao (Biella), Melezzette e Vistrorio in Canavese.
Le forti piogge della notte hanno determinato la disalimentazione di 55.000 utenze elettriche, di cui 11.599 nel Cuneese; 14.200 nel Novarese; 14.000 nel VCO, 6.700 nel Vercellese e 4.500 nel Biellese. Gli operatori sono al lavoro per il ripristino del servizio.
Al lavoro per fare fronte alla situazione 249 volontari, di cui 174 del Coordinamento regionale di Protezione civile, 72 del Corpo Antincendi Boschivi, 3 dell’Ana. Tutta la Protezione civile è sul territorio. Il coordinamento territoriale del volontariato di Asti e Alessandria si sta recando nel Cuneese per rafforzare i soccorsi e la sala operativa di corso Marche resterà operativa h. 24 fino alla fine dell’emergenza.
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