È un momento di grande festa per Antonio Gramaglia, Maestro Nazionale e Direttore Tecnico della Scuola Tennis e del settore Agonistico del TC Tescaro di Chivasso, che ha appena conquistato con la Nazionale Italiana Over 45 la prestigiosa Potter Cup, una delle competizioni più ambite del circuito internazionale senior.
La manifestazione, una sorta di “Campionato Mondiale-bis” riservato alle migliori otto squadre al mondo della categoria, si è disputata a Barcellona in tre intense giornate di incontri ad altissimo livello tecnico.
Gramaglia, reduce dai Campionati Mondiali a Squadre Over 45 giocati ad Antalya, in Turchia, ha confermato il suo eccellente stato di forma anche in questa occasione. Nei quarti di finale, l’Italia ha superato la Gran Bretagna per 5-2, con il chivassese protagonista assoluto: vittoria netta in due set nel primo singolare. In semifinale, gli azzurri hanno superato gli Stati Uniti per 4-1, scegliendo di far riposare Gramaglia in vista della finalissima contro la Spagna, vera rivale storica, che aveva sconfitto gli italiani ai Mondiali.
E proprio nella finale, è arrivato il trionfo: Italia-Spagna 4-1, con Gramaglia ancora protagonista nel primo singolare, dominato lasciando appena due giochi all’avversario. Un successo netto, che consegna alla squadra azzurra la Potter Cup e regala a Gramaglia una delle più grandi soddisfazioni della sua carriera.
«Questa vittoria è la ciliegina sulla torta di una vita dedicata al tennis – racconta Gramaglia, appena rientrato a casa con la moglie Cristiana Actis Dato e i figli Virginia e Gregorio –. È un successo speciale perché ottenuto di squadra, con amici e compagni che sono anche avversari di tante battaglie. È la dimostrazione di quello che cerco di trasmettere ogni giorno ai miei ragazzi: non è mai tardi per raggiungere un obiettivo, nello sport come nella vita. Il vero talento non è solo la tecnica, ma la passione, la costanza e la capacità di fare sacrifici».
Gramaglia, che in carriera ha sfiorato il numero 600 del ranking mondiale e conquistato numerosi tornei Open nazionali, continua a rappresentare un punto di riferimento per il tennis canavesano. Un atleta, un maestro e un esempio di dedizione che, anche oltre i 45 anni, dimostra come la voglia di migliorarsi non abbia età.
