
Gran Paradiso, slitta la nomina del presidente. Il consigliere Avetta (Pd): “Così si azzoppa il Parco”

Gran Paradiso, slitta la nomina del presidente. Il consigliere Avetta (Pd): “Così si azzoppa il Parco”
La mancata nomina del nuovo presidente del Parco del Gran Paradiso, continua a suscitare polemiche. Sul tema interviene ancora una volta il consigliere regionale canavesano del Partito Democratico Alberto Avetta che rimarca come per giunta Cirio lo stallo è colpa del governo e del ministro Pichetto Fratin: in sostanza a giudizio dell’eponente politico confusione e inconcludenza azzoppano l’ente.
“Abbiamo toccato un nervo scoperto: per la Giunta Cirio la colpa della mancata nomina del nuovo presidente dell’ente Parco nazionale del Gran Paradiso è del Governo, per l’esattezza del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, che non avrebbe ancora proposto la terna di nomi sui quali Piemonte e Valle d’Aosta dovranno poi esprimere il loro parere” ha affermato nell’aula del Consiglio regionale il leghista vice Presidente della Regione Piemonte Fabio Carosso in risposta a una interrogazione di Alberto Avetta.
“Sono davvero basito: le destre che governano il Piemonte non sono in grado di giungere ad un accordo sul nome e scaricano la colpa dello stallo sul Governo ‘amico’ e su un ministro che è anche un importante esponente piemontese di Forza Italia – dichiara Alberto Avetta -. E meno male che in questo pasticcio Italo Cerise, persona capace ed esperta, sia stato confermato nel ruolo di commissario straordinario. Anche se è proprio lo stesso Cerise ad avere pubblicamente espresso le sue preoccupazioni, invitando la politica a decidere, in quanto solo un presidente nel pieno delle sue funzioni può affrontare le priorità che attendono il Parco (bandi Pnrr, efficientamento energetico, assunzioni di guardiaparco, ecc.).
Invece, mentre in Piemonte regna la confusione, il Parco resta a salda guida valdostana – conclude -. Una confusione che mortifica le belle parole e gli elogi spesi dalla Giunta Cirio in questi anni. Non serve elencare le tante potenzialità del Parco, serve dotarlo di una nuova ed autorevole governance. Invece, anche oggi abbiamo assistito da parte della politica alla fiera dello scaricabarile e dell’inconcludenza”.