
Giro d’Italia 2025 in Canavese e nelle Valli di Lanzo: la penultima tappa ha attraversato il Canavese

Il Giro d’Italia è tornato, ancora una volta, a far vibrare il Canavese e le suggestive Valli di Lanzo, confermando il profondo legame tra il grande ciclismo e le terre del Piemonte nord-occidentale. Dopo la tappa di ieri, venerdì 30 maggio, la numero 19, partita da Biella e conclusasi a Champoluc nel cuore della Val d’Ayas – che ha toccato anche alcuni comuni canavesani come Andrate, Novaglio, Borgofranco d’Ivrea e Settimo Vittone – oggi il territorio si è trasformato nella scena di uno degli appuntamenti più attesi della corsa rosa: la penultima tappa.
La partenza è stata fissata a Verrès, da dove il gruppo si è subito diretto verso il Canavese, ripercorrendo le strade di Settimo Vittone e Borgofranco d’Ivrea. Il passaggio ha poi coinvolto Ivrea, Banchette, Samone, Bairo, Salassa, Rivara e Rocca Canavese, in un percorso che ha saputo unire tratti di pianura e dolci colline, regalando uno spettacolo unico di sport e paesaggio.
La vera sfida è iniziata con la salita verso le Valli di Lanzo: prima la dura ascesa di Corio, poi il passaggio attraverso Grosso, Lanzo Torinese, Germagnano, Fubina e Viù, toccando anche la suggestiva frazione di Col San Giovanni. La tappa ha raggiunto il suo culmine con l’attacco al leggendario Colle del Lys, valico che segna il confine tra la valle di Lanzo e la Valle di Susa.
Il momento più emozionante è stato senza dubbio la scalata al Colle delle Finestre, 18 chilometri di fatica, metà dei quali su sterrato, che culminano con la Cima Coppi del Giro 2025, la vetta più alta della corsa. Dopo aver conquistato questa impegnativa salita, i corridori si sono lanciati nella discesa verso Sestriere, dove è stato fissato il traguardo.
A 2.000 metri di altitudine, Sestriere ha ospitato l’arrivo di una tappa che si è rivelata decisiva per l’assegnazione del Giro d’Italia 2025, tenendo con il fiato sospeso tifosi e appassionati. Il Canavese e le Valli di Lanzo hanno ancora una volta dimostrato di essere un palcoscenico ideale per il grande ciclismo, regalando emozioni indimenticabili e confermando il loro ruolo di protagonisti nella storia della corsa rosa.