10/08/2019
Cronaca
Frana di Quincinetto: i sindaci protestano per la viabilità. Cambia il Piano di Protezione Civile
Il piano di protezione civile elaborato dalla Prefettura di Torino – in accordo con la Regione Piemonte e la Città metropolitana di Torino e con la condivisione dei sindaci – per la frana di Quincinetto che incombe sull’autostrada A5, è stato modificato accogliendo alcune delle osservazioni dei Comuni coinvolti, che lamentavano soprattutto l’impatto dei mezzi pesanti sui centri abitati in caso di chiusura del tratto autostradale fra Ivrea e Pont Saint Martin.
Le principali modifiche prevedono: l’utilizzo, sia in entrata che in uscita, del casello autostradale di Quincinetto per i mezzi di portata inferiore alle 3,5 tonnellate. La Polizia stradale, di concerto con i gestori autostradali e con gli operatori che presidiano la rotonda di Quincinetto e con “movieri” in sostituzione del semaforo sito sul ponte di Quincinetto, valuterà in modo dinamico l’agevolazione del flusso di traffico proveniente da entrambi le direzioni (nord e\o sud), privilegiando quello più critico. La deviazione, per i mezzi pesanti che percorrono la statale 26 in direzione nord, sulla sp 69, prima dell’ingresso in Borgofranco, e poi sulla sp 70 per ritornare quindi sulla strada statale 26 a monte dell’abitato. La polizia locale sarà chiamata a svolgere azione di presidio. Uno dei presidi garantiti dalle Forze dell’ordine viene spostato in una zona più vicina al ponte verso il comune di Quassolo.
Per gestire il traffico con la massima flessibilità è stato previsto inoltre che il Comitato operativo viabilità (Cov), convocato della Prefettura di Torino, in caso di chiusura del tratto autostradale adotti le più opportune misure per mitigare l’impatto del traffico sia pesante che leggero sul territorio oggetto del piano in raccordo con l’omologa struttura della regione Valle d’Aosta.
Infine, per garantire la sicurezza della linea ferroviaria Torino-Aosta, è stato inoltre concordato che in caso di allerta 3 ne sia data comunicazione anche a Rfi che, d’intesa con le compagnie che fruiscono della rete ferroviaria, attuerà i propri dispositivi di mobilitazione e adotterà se necessario, con una valutazione congiunta con la Prefettura, eventuali limitazioni del traffico.
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