
26/01/2021
Cronaca
Fiano, aveva trasformato un capannone in una serra per la coltivazione della cannabis. 33enne nei guai
Aveva avviato un’illecita coltivazione di cannabis e per questa ragione un 33enne di Fiano è finito dei guai. Gli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato ha scoperto che un pregiudicato C.A. 33 anni, residente a Fiano e già denunciato, nel 2018, per aver avviato un’illecita coltivazione di cannabis, aveva acquisito la disponibilità di un capannone, nei pressi del canale derivatore dell’Aem, e ne aveva trasformato l’interno per ricavare alcuni ambienti in cui riprendere l’attività di illecita coltivazione, al riparo da sguardi indiscreti.
Venerdì scorso, 22 gennaio, gli uomini della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Torino hanno effettuato un mirato servizio di appostamento nella zona. Gli investigatori hanno visto giungere un’autovettura, dalla quale è sceso l’uomo e, mentre questi si accingeva ad accedere a un magazzino, gli investigatori hanno tentato di fermarlo, ma il malvivente, alla vista degli agenti si è dato alla fuga a piedi, in direzione del canale, in prossimità del quale è stato successivamente raggiunto; prima di essere definitivamente bloccato è riuscito a gettare le chiavi del capannone nell’acqua.
Il portoncino del capannone, tuttavia, era già stato aperto nei frangenti precedenti; allorché gli agenti hanno fatto il loro ingresso, hanno potuto constatare che effettivamente era stato trasformato in un luogo per la coltivazione, la lavorazione ed il confezionamento di marijuana. All’interno del capannone, infatti, erano state allestite tre serre di grandi dimensioni, una zona per l’essiccazione delle piante e una per il confezionamento del prodotto finito. Ognuno di questi ambienti era inoltre dotato di tutte le attrezzature necessarie per svolgere la funzione cui era destinato (lampade per coltivazioni indoor, aeratori e ventilatori).
L’irruzione nel capannone ha consentito alla Polizia di sorprendere due complici del C.A., intenti ad occuparsi di alcune delle attività necessarie per la lavorazione ed il confezionamento della sostanza stupefacente. Costoro, identificati per i pregiudicati torinesi D.F. O. (di anni 48) e S.P. (di anni 51), venivano pertanto tratti in arresto unitamente al C.A.
L’operazione si è conclusa con il sequestro di circa 800 piante di cannabis, di alcuni chilogrammi di infiorescenze essiccate, delle attrezzature rinvenute all’interno del magazzino e di due automezzi (un furgone e un’autovettura) adoperati dagli arrestati per svolgere l’illecita attività.
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