
Favria tributa l’ultimo saluto a Costantino Stefanino, l’alpino amato da tutto il paese
Sabato 28 novembre ha posato lo zaino ed è andato avanti l’Alpino Costantino Stefanino, per tutti “Nino”, Consigliere del Gruppo Alpini di Favria, classe 1943. La Comunità favriese ricorda Nino Stefanino come un Alpino a tutto tondo per la sua umanità, la sua disponibilità e la sua profonda conoscenza della storia di Favria.
Nel suo commosso ricordo, l’ex sindaco di Favria Giorgio Cortese, tratteggia la figura dell’alpino scomparso: “Ho definito il compianto Nino con l’espressione tuttotondo da un modo di dire che nasce nel Seicento per indicare prima una scultura lavorata con accuratezza da tutte le parte ma poi per indicare come in questo caso una persona ricca di umanità̀, insomma un vero alpino che ci ha rappresentato come sono gli alpini in maniera esauriente. La mia non è presunzione se dico che Stefanino detto da tutti Nino d’la Bagna era una vera memoria vivente di Favria e delle sue tradizioni”.
“In questa società̀ sempre più̀ allo sbando dove l’umanità̀ della persona è stata messa ai margini poiché́ sostituita da interessi di altra natura la figura come Nino ci è stata essenziale per tramandare con la sua semplicità̀ la cultura alpina – prosegue cortese -. Sempre primo quando si organizzavano le feste sociale per apporre le bandiere nei vari monumenti. Una persona sempre umile che era facile incontrare la domenica mattina nel fare la pulizia fuori dalla sede senza chiedersi il perché́ ma fare la cosa giusta. Grazie Nino, per essere stato la nostra memoria storica, il nostro diario, il salvadanaio del nostro animo, quando raccontavi in sede negli incontri del sabato pomeriggio vecchi aneddoti favriesi e vecchi avvenimenti che erano il bagaglio della nostra umana esistenza”. Parlare con Nino, rammenta l’ex primo cittadino era sempre affascinante. Con la sua onesta umiltà̀ la storia diventava memoria vivente.
“Adesso hai posato lo zaino e sei andato avanti sulle alte cime del cielo dove incontrerai nella gloria del Signore i tuoi cari e tutti i commilitoni alpini. Ciao Nino, ci hai consegnato il testimone dei valori alpini e adesso sta a noi tramandarlo alle future generazioni, perché́ non c’è futuro senza memoria”.